Poco prima dell’Accattone di Pasolini, la Roma umile e malfamata dei ladruncoli di basso borgo è stata raccontata da un altro grande autore del cinema italiano: Mario Monicelli affronta le contraddizioni di un paese in piena formazione identitaria con uno sguardo totalemente diverso, forte di una brillante sceneggiatura, ben coadiuvata da un cast stellare.
I soliti ignoti è l’atto fondante della commedia all’italiana, un’opera che del neorealismo mantiene i tratti poveri, popolari, nelle ambientazioni, nei personaggi e nella miseria del presente e, soprattutto, degli orizzonti. Pene e colpe si equilibrano in una comicità sprizzante, ma comunque fortemente strutturata, capace, nel mettere in commedia il disagio sociale di una parte di popolo lasciata indietro, di tratteggiare un paesaggio umano reale, ormai storico, e malinconico.
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