Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Monicelli lascia passare qualche anno e ritorna sui suoi passi; insieme alle invezioni linguistiche sempre degne di lode di Age e Scarpelli (che qui si superano persino, mettendo in versi ed in rima buona parte dei dialoghi) e ad un cast sostanzioso e pregevole (rispetto al primo capitolo abbiamo perso Volontè, ma abbiamo guadagnato Celi, Villaggio, Proietti, Sandrelli e via dicendo), il regista toscano mette in scena un'altra serie di improbabili disavventure antieroiche della squinternata banda di cavalieri tutt'altro che impavidi. Tragicomico, con il tema della morte sempre ben in mente, il film è lievemente meno ispirato del primo Brancaleone, ma si lascia comunque godere in tutte le sue due ore di durata.
Brancaleone da Norcia e la sua pavida e scalcinata armata prendono parte ad una crociata in Terra Santa. Esasperato dalle avversità, Brancaleone invoca la Morte: e lei arriva. E gli concede solo una breve proroga, durante la quale salva una strega dal rogo; lei ricambierà sacrificandosi al posto suo, al ritorno della Morte.
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