Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Il seguito è una logica spesso premiata nel mondo del cinema,a patto che non si esageri e si cerchi di strizzare oltre misura spunti e personaggi.Il successo straordinario de "L'armata Brancaleone" ,con l'innovazione della messa in burla,ma colta e saporita,delle gesta dei cavalieri medioevali spinse Mario Monicelli a bissare l'operazione che nel '66 ottenne i favori di pubblico e critica.A mio parere,"Brancaleone alle crociate" è,se possibile,più riuscito ancora del film precedente.C'è,qui,una consapevolezza maggiore delle potenzialità del mondo di Brancaleone da Norcia,e la natura picaresca dell'Avventura si avverte forte e chiara:la composizione della nuova armata,la proposizione ironica di viltà di potenti e prodezze volenterose ma disgraziate di eroi miserrandi è,in sostanza, una visione più umanistica dell'epica conosciuta,quasi dedita all'indulgenza verso una Storia portata avanti dai poveracci e arridente invece a chi detiene il Potere.Fuor di metafora,una commedia avventurosa,in cui Vittorio Gassman ha occasione di istrioneggiare magnificamente,e il cast attorno è eccellente,da citare,tanto per fare due nomi,Stefania Sandrelli strega passionale e Adolfo Celi re quasi da fumetto.E nella splendida fotografia di Alfio Contini,i colori sono una cornice splendida,che arricchisce questo quadro d'umanità ridicola e toccante insieme,avviata a fare i conti con la Morte che li aspetta qua e là.Forse,anche un terzo capitolo sarebbe stato bello.
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