Regia di Gene Wilder vedi scheda film
Cosa faccia di questo filmetto un cult degli anni ’80 è uno dei misteri irrisolti della storia del cinema. “La signora in rosso” è ricordato dai fan del genere come un must del decennio. Sicuramente la partecipazione di uno degli attori più rappresentativi del periodo come Gene Wilder e la compresenza dell’icona sexy Kelly LeBrock non sono motivi sufficienti per farne un film all’altezza della sua buona fama. La sceneggiatura, così come la regia appannaggio dello stesso Wilder, non sono meritori di un approfondimento: il prodotto è sostanzialmente scadente, votato ad uno stile, molto in voga all’epoca e che ha fatto scuola anche in Italia, votato al politically uncorrect ed alle scurrilità gratuite. Dialoghi riccamente infarciti di parolacce e scene divertenti ridotte al lumicino. Anche le tematiche (integerrimo padre di famiglia che prova ad accalappiare una meravigliosa sconosciuta, seguendo l’esempio degli amici, tutti puttanieri ed impuniti ) sono affrontate in modo da non lasciare alcun messaggio. Rimangono le cosce, le mutandine e, usando con dovizia il tasto “pause” anche qualcosa in più di una smaliziata, e questa sì indubitabilmente stupenda, LeBrock.
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