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Per favore non mordermi sul collo

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Per favore non mordermi sul collo

di Baliverna
8 stelle

Estinguere la stirpe dei vampiri è impresa assai ardua per uno studioso quasi pazzo e un assistente imbranato e fifone. Ancor più se c'è qualche bella figliola a complicare il quadro.

Lo so che a taluni non piace, ma a me devo dire che sia piaciuto, nonostante vada pazzo per il Polanski dove un ignaro personaggio è coinvolto in oscuri complotti, o dove gli uomini si fanno servi del demonio. Qui siamo in tutt'altro territorio, ma l'operazione mi ha comunque convinto.
Forse la situazione è diversa fino ad un certo punto, perché anche qui vediamo comunque la manifestazione di male prepotente e pervasivo, ma quello che è estraneo a molte pellicole dell'autore è questo tono faceto e a tratti umoristico. Polanski non volle definirla parodia, ma in fin dei conti proprio di questo si tratta, cioè di una parodia del genere gotico e vampiresco. In ogni caso, la parodia è secondo me tra i tipi di film più difficili da fare, sicché in pochi sono riusciti a girarne di belli. Non è facile infatti destreggiarsi sul sottile crinale dell'ironia e dell'umorismo composto, senza scivolare nella buffonata o nella comicità grossolana. In questo caso, alcune volte o riso di gusto, diverse volte ho sorriso, e nel resto del tempo ho apprezzato le qualità estetiche del film. Tra queste metterei un'ambientazione molto curata, specie il castello, che riesce ad essere molto tetro ma in modo ironico. Segnalo anche alcuni bravi caratteristi, come il servo del castello, e l'ostessa grassona col marito che sbava per la cameriera. La povera Sharon Tate (che di lì a poco sarebbe incorsa in un tragico destino) è, oltre che bella, anche pulita e profumata, sempre intenta com'è a farsi il bagno nelle tinozze.
Può non piacere, dunque, ma è innegabile la cura che il regista ha messo nel girarlo (si veda anche l'effetto speciale dello specchio dei vampiri). Fu girato sulle nevi della val Gardena, nel 1966 e non nel 1968 (come dice la scheda). Il finale, comunque, non è come lo ci si aspetta in una parodia.

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