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2022: i sopravvissuti

Regia di Richard Fleischer vedi scheda film

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La recensione su 2022: i sopravvissuti

di darkglobe
6 stelle

L'apocalisse del 2022

 

Suggestivo film di fantascienza noir prodotto dalla MGM, diretto da Richard Fleischer (che del genere fanta e thriller aveva già realizzato 20.000 leghe sotto i mari, Viaggio Allucinante e Terrore Cieco) e tratto dal romanzo dello scrittore di racconti di fantascienza Harry Harrison "Largo! Largo!", rimaneggiato da Stanley R. Greenberg, il quale, non avendo grande esperienza sul genere, preferì amplificare  alcuni significanti secondari del testo e rendere dominante la detective story. Il film rappresenta una convincente opera di pessimismo ambientale sul tema dell'inquinamento planetario e quello della drastica riduzione della risorse alimentari e dell'energia, causa di diseguaglianze sociali e sofferenze umane. Il tema della crescita incontrollata della popolazione e del rapido esaurimento delle risorse terrestri iniziava a diventare in qualche modo elemento di preoccupazione nei primi settanta e su quello vi erano stati alcuni film apripista quali L'ultimo bambino o il distopico Un mondo maledetto fatto di bambole.


L'ambientazione del film è in una asfissiante e pulviscolare New York del 2022, soffocata dal caldo e dal sovraffollamento, nella quale vige un ferreo coprifuoco notturno. Da un lato la maggior parte degli abitanti vive ammassata nelle macchine, per le scale dei palazzi e perfino per strada e ad essi viene razionato, oltre all'acqua, anche il prezioso Soylent verde, un misterioso alimento a base di plancton di origine vegetale, prodotto dall'omonimo colosso alimentare; dall'altra pochi facoltosi ed eletti personaggi vivono in case lussuose dotate di tutti i comfort e con tanto di donna in dotazione. Uno di essi, William Simonson (Joseph Cotten), la cui dotazione è la bella Shirl (Taylor Young), viene assassinato e sulla sua morte, su cui avviene uno strano tentativo di insabbiamento ad opera del governatore, indaga il poliziotto Thorn (Charlton Heston), coadiuvato dal suo fedele amico Sol (ultima magistrale apparizione cinematografica di Edward G. Robinson), un topo di biblioteca che rimpiange il mondo di un tempo e si commuove di fronte alla visione di una bistecca. I due fanno una sorprendente scoperta...


Il film, pur nella semplicità della messa in scena e nella latente ingenuità narrativa, assenti oltretutto particolari effetti speciali (dopo qualche anno arrivò il "giocattolo" Star Wars), presenta momenti di grande intensità emotiva, quando ricostruisce l'atmosfera cupa e rappresenta in maniera efficace e drammatica le sofferenze ed il degrado umano e morale di fronte alla catastrofica situazione alimentare ed ambientale. Alcune sequenze in particolare sono memorabili per la loro incisività, come quella in cui Thorn raccoglie una bimba, legata con un filo alla madre ormai morta, portandola in una chiesa trasformata in accampamento o quella degli escavatori utilizzati come sfollagente, che prelevano in maniera disumana con la pala meccanica le persone inferocite per la carenza di plancton annunciata dalle forze dell'ordine.


Singolare la tematica di genere, visto che in un contesto sociale già compromesso da insopportabili diseguaglianze, il ruolo femminile assurge animalescamente a pura e servile "dotazione". Di sicuro c'è un messaggio chiaro e per certi versi apocalittico, che non offre alcuna via di scampo, proponendo una prospettiva tutt'altro che irrealistica sul destino del nostro pianeta qualora si continuassero ad utilizzare in maniera indiscriminata le limitate risorse naturali ancora oggi a disposizione. Nel film, quasi in maniera didascalica, la soglia di non ritorno è stata ormai già superata e sulla speranza prende il sopravvento un cupo pessimismo che incombe sull'intera prospettiva evolutiva della razza umana.
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