Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Poliziottesco, dalle evidenti venature noir e con un taglio registico molto curato e assai mobile, che si segnala tra i prodotti più riusciti del genere. Limitato da una sceneggiatura semplice e già vista (l’unica degna di nota è che la storia viene narrata da un punto di vista che fa simpatizzare per il criminale interpretato da Cassinelli, anziché per la polizia) avente però come pregio l’assenza di buchi narrativi e di inverosimiglianze, il film fa forza sulla regia di Caiano e sulle squallide scenografiche che contribuiscono non poco a creare quell’atmosfera malsana ricercata dal regista. A tal proposito (almeno così mi è sembrato) si segnala che alcuni set sono gli stessi di quelli utilizzati per “I Padroni della Città” di Di Leo (mi riferisco al capannone covo dei due criminali). Manca qualche attore di carisma nel cast e il solo Cassinelli, peraltro in una delle sue migliori performances, è insufficiente a garantire quel trasporto emotivo di cui sono caratterizzate opere come “Milano Calbro 9” o “Milano Odia”. Tuttavia, il risultato finale resta sicuramente lodevole. Colonna sonora dei Pulsar Music sufficiente, fotografia bruttina. Da rivalutare soprattutto rispetto ad altre pellicole, come ad esempio “Roma Violenta” o “Milano Trema”, che godono di maggiore fama sebbene siano assai meno qualitative. Voto: 7.5
Riesce meglio in ruoli da duro e burbero come nel caso di specie, rispetto a quelli in cui è il protagonista della vicenda.
Regista considerato di seconda fascia tra i maestri nostrani che tuttavia ha saputo regalare alcune prestazioni che non hanno niente da invidiare rispetto a quelle di alcuni colleghi più illustri. Da riscoprire. Voto alla regia: 8
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