Regia di Luigi Zampa vedi scheda film
Un discreto film, penalizzato dalla inutile lunghezza della prima ora e mezza: si riscatta nella mezz’ora finale, quando Zampa (anche sceneggiatore con Sonego) mostra un cambio di passo notevole. Che però non permette di dimenticare la noia della maggior parte della pellicola. La quale comunque resta un’interessante incursione su questi temi: timidezza; solitudine sentimentale; ingratitudine con cui spesso al vita ripaga sforzi onesti, ricambiandoli con sfortune di vario tipo. Una commedia che in realtà è un dramma: un discorso serio sulla difficoltà del vivere, del volersi bene, del sentirsi amati.
Sordi recita da dio, come sempre, ma questa volta una parte ben differente da quelle cui era più aduso. La Cardinale è all’altezza. Il loro confronto alla fine è commuovente, per le fatiche del vivere che evidenzia, e che li ha fatti incontrare.
Allora forse l’Australia era qualcosa di assolutamente esotico ed insolito; inoltre quel tipo di matrimonio a distanza era un obbrobrio che esisteva, forse, mentre oggi non mi risulta praticato. Questi aspetti rendono meno interessante oggi questo lavoro, assieme all’insignificanza dei primi 3/4, in cui la noia prevale mentre al contrario il soggetto avrebbe permesso occasioni per ridere.
Notevole è la denuncia sociale, dell’alienazione dei lavoratori nelle miniere e in generale degli emigrati, costretti dalla necessità. Il personaggio di Bampo è splendido, in tal senso. Qui c’è uno dei tanti pezzi dolorosissimi d’Italia, tanto vero quanto contrario a tanta retorica.
Zampa ha fatto molto di meglio, anche con Sordi: Il vigile, Il medico della mutua, per me sono capolavori.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta