Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
il film di lattuada inizia con una ripresa futurista di una locomotiva che invade lo schermo e si butta negli spettatori. il convoglio torna dalla germania carico di prigionieri liberati. il treno fa delle soste e tutt'intorno gran confusione. tra i tanti ernesto e carlo. ernesto ha salvato carlo da morte certa trasportandolo a dorso di mulo per non farlo morire tra la neve o sotto le "pietose" pallottole tedesche. direzione casa, torino. carlo oltre ad un piede malato, porta con sè una poltrona che però deve barattare con un trasporto sino alla città. le strade dei due amici di guerra si dividono. e mentre quella di carlo prende la via di una serenità familiare ritrovata dopo gli orrori visti in guerra, quella di ernesto subisce un triplo durissimo contraccolpo, trovando la casa sventrata e una vicina che le parla della morte della madre e della sparizione della sorella. lattuada è bravo nell'affrontare il realismo della città in rovina e della rovina di ernesto che trova il fondo solo quando recandosi in una casa chiusa, si ritrova davanti la sorella maria. ernesto ha tanta voglia di ricominciare onestamente, ma è proprio l'illegalità nella quale è scivolata la sorella ad impedirglielo. lattuada e il fotografo illuminano nazzari separandogli il viso in due in un bianco e nero netto che sembra uscito dalla notte dei morti viventi e dopo la sorpresa e lo shock entrambi s'incamminano fuori dalle pareti della casa malfamata, ma il destino s'accanisce mettendo ernesto nella condizione di perdere l'ultimo elemento dell'amata famiglia e di fuggire per aver gettato il ruffiano giù dalla tromba delle scale. da qui il realismo crudo delle settimane successive alla fine dell'orrore bellico, si mescola al noir della nuova strada di ernesto. incontra e s'innamora di una prostituta arricchitasi col mercato nero e crimini vari e la di lei banda. ne entra a far parte, ma il suo buon cuore non riesce a fargli digerire diversi delitti che si smarriranno tra le macerie di una città e di una nazione che le utilizzerà come fondamenta per rinascere. nell'ultima parte vediamo lattuada impegnato a far risalire la china della propria stima del protagonista, riaccompagnando a casa la piccola rosetta, dopo che la banda allo sbando ha ucciso l'autista della macchina sulla quale la piccola stava viaggiando per raggiungere il collegio. rosetta, l'adorata figlioccia di carlo, ritorna tra le braccia paterne, poco prima che ernesto si giri verso le vette innevate in attesa dei fucili che porranno fine alla sua vita. una vita interrotta dalla guerra e guastata dalla ricostruzione corrotta del paese. ottimi gli attori, tutti in parte da nazzari alla magnani, dalla del poggio a carlo campanini, da mino doro nella parte di mirko a folco lulli in quelli di andrea.
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