Tornato dalla prigionia in Germania, il giovane Ernesto trova la casa distrutta, morti i genitori, la sorella diventata una prostituta. Durante un diverbio con il protettore, la ragazza rimane uccisa ed Ernesto a sua volta uccide l'uomo. Incomincia così la sua carriera nel mondo del crimine dove però Ernesto si distingue per il suo buon cuore ed è perciò malvisto dagli altri. Troverà la morte dopo essere stato denunciato dalla sua stessa amante. Lattuada ha realizzato un film neorealista girandolo con i modi del poliziesco americano. Ne esce un ritratto crudo e nervoso dell'Italia post-bellica tra volontà e impossibilità di ricominciare una vita normale. Spelndido usodel cast e del bianco e nero di Aldo Tonti.
Il bandito un film capace di coniugare sapientemente neorealismo, melo’, gangster movie e noir, con due grandi interpreti Amedeo Nazzari ed Anna Magnani, egregiamente diretti da Alberto Lattuada, un grande regista dimenticato.
Bel film, Con pregi e difetti. Sicuramente fra i pregi attori di tutto rispetto, una fotografia eccezionale e una trama non priva di interesse. La regia invece "galleggia" senza mai spiccare il volo, anche se, per il vero, senza mai affondare; nel complesso riuscendo nel compito di unire generi fra loro completamente estranei.
Lattuada era un regista troppo debole per affrontare sia un crudo neorealismo sa un forte noir all'americana. Infatti di lui si ricordano sempre le belle immagini. Questo film non è mai credibile.
Ernesto (Amedeo Nazzari) e Carlo (Carlo Campanini) tornano a Torino dopo la prigionia in Germania ma, mentre il secondo ritrova tutti i suoi affetti, inclusa l'amatissima figlia piccola Rosetta, al primo il ritorno va tutto male: la casa è distrutta, la madre è morta e la sorella parrebbe aver subìto la stessa sorte. Una sera, girovagando per la città, ad Ernesto… leggi tutto
Un reduce, al ritorno dalla guerra, trova che la madre è morta e la sorella si prostituisce. Uccide il suo protettore nel tentativo di liberarla, poi entra in una banda di criminali. Alla fine salva la vita alla figlioletta di un ex commilitone (alla quale mandava regali in incognito, firmandosi come “zio Ernesto”) e si lascia uccidere dalla polizia, per la nostalgia di una… leggi tutto
Il bandito Italia 1946 la trama: Alla fine della guerra e dopo essere stati prigionieri in Germania Ernesto e Carlo ritornano in Italia. Ernesto va nella sua Torino e ritrova una città devastata, cumuli di macerie, la sua casa non c’è più ed apprende da una anziana vicina di casa che la madre e Maria la sorella sono decedute. Scoraggiato ed affranto, senza…
Due reduci di guerra (Nazzari e Campanini) rientrano in Italia per ricostruire le loro vite interrotte, ma il loro destino sarà molto diverso: mentre il primo finirà nelle spire della delinquenza, il secondo riuscirà, grazie agli affetti ritrovati, a raggiungere finalmente la perduta serenità. Girato subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, "Il bandito"…
"C’è stato un periodo in cui il cinema italiano riusciva con maestria e disinvoltura a brillare ed a distinguersi.
Uno dei maggiori artefici dello stato di grazia…
Ernesto (Amedeo Nazzari) e Carlo (Carlo Campanini) tornano a Torino dopo la prigionia in Germania ma, mentre il secondo ritrova tutti i suoi affetti, inclusa l'amatissima figlia piccola Rosetta, al primo il ritorno va tutto male: la casa è distrutta, la madre è morta e la sorella parrebbe aver subìto la stessa sorte. Una sera, girovagando per la città, ad Ernesto…
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Il bandito un film capace di coniugare sapientemente neorealismo, melo’, gangster movie e noir, con due grandi interpreti Amedeo Nazzari ed Anna Magnani, egregiamente diretti da Alberto Lattuada, un grande regista dimenticato.
leggi la recensione completa di claudio1959Bel film, Con pregi e difetti. Sicuramente fra i pregi attori di tutto rispetto, una fotografia eccezionale e una trama non priva di interesse. La regia invece "galleggia" senza mai spiccare il volo, anche se, per il vero, senza mai affondare; nel complesso riuscendo nel compito di unire generi fra loro completamente estranei.
commento di gacLattuada era un regista troppo debole per affrontare sia un crudo neorealismo sa un forte noir all'americana. Infatti di lui si ricordano sempre le belle immagini. Questo film non è mai credibile.
commento di fornarolo