Regia di William Wyler vedi scheda film
A mio modesto, anzi modestissimo parere è un film sopravvalutato. Inizialmente sembra un'interessante pellicola sulla difficoltà di tre reduci a riambientarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale, gettando uno sguardo innovativo ed originale su tale vicenda, ma poi essa scade trasformandosi in una storiella di largo consumo adatta a far felice il grande pubblico americano. C'è l'orgogliosissimo marinaio senza mani (che tra l'altro è il personaggio più interessante dei tre ed infatti è quello che compare meno) che non vuole più sposarsi con la sua bella e dolcissima ragazza per non metterla in difficoltà, ma lei non ha il minimo dubbio (indovinate come finirà?). C'è poi il bel capitano con la moglie avvenente ma cattiva ed avida (che fa discorsi indegni persino di zio Paperone), che s'innamora (che non potranno fare a meno l'uno dell'altra s'intuisce già dalla loro prima conversazione) della bella ed educata figlia del bel sergente (il terzo reduce) che ha una mogliettina deliziosa che pare avere la stessa età dei suoi figli (ma si sa che gli eroi americani e le loro donne sono bravi, buoni, belli e non invecchiano mai). Inizialmente il sergente ostacola il loro amore ma... indovinate come finirà? Insomma, come spesso accade nelle pellicole statunitensi, i personaggi sono mal disegnati e si somigliano tremendamente tra loro e la storia d'amore (onnipresente in queste pellicole), banale e scontata, che prende presto il sopravvento, rovina lo spunto iniziale. Inoltre è, ovviamente, presente un patriottismo facile ed esasperato di cui il pubblico statunitense non può proprio fare a meno. Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:2 impegno:2 tensione:1
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta