Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Fu "In compagnia dei lupi" a far notare Neil Jordan a stampa di settore e cinefili vari,a metà anni Ottanta (da noi uscì l'anno seguente alla sua realizzazione):adattamento di racconti che rivisitano fiabe celebri in chiave macabra,psicanalitica ed erotica,di Angela Carter,il film è una favola rivestita d'horror,che esplora,in versione moderna ed azzardosa,il mito di Cappuccetto Rosso,con le implicazioni adulte del caso. Un'aura sospesa tra magico e surreale contraddistingue il tono scelto da Jordan per presentare la sua pellicola,che introduce lunghe sequenze oniriche,arrivando a suggerire allo spettatore che ogni cosa che abbia visto sia un altro sogno inquieto e sospinto da pulsioni erotiche.Nel cast figura la Nonna conservatrice interpretata da una Angela Lansbury che invita alla cautela ma ha lampi maligni negli occhi,e un cameo da divo per Terence Stamp non sfigura affatto:sul piano degli effetti speciali,il livello artigianale,per quanto efficace,perde ovviamente il confronto del precedente "Un lupo mannaro americano a Londra",ma si tratta di una partita impari,perchè il classico di Landis ha di fatto aperto nuove vie al make up da cinema.Quello che conta,però,è appunto la rivisitazione coraggiosa e a fondo del mondo delle favole,tentando di spiegare per quale motivo si tramandino da secoli,a quali domande rispondano,e come mai segnino così profondamente l'immaginario di infanzie che si succedono:impresa certo non facile,ma in chiave di metafora,Jordan va a segno più d'una volta,e per dire che pericoloso animale sia l'Uomo,anche di fronte ai lupi,fa irrompere Bestia e Istinto fuori dal Sogno,incontro all'incertezza del reale.
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