Regia di Dino Risi vedi scheda film
Ottimo Risi, Superlativo Chiari
Il migliore film di Chiari, in un ruolo serio,in una storia malinconica e amara. Padre separato, da una ex, che si intravede soltanto ma s'intuisce essere una donna elegante, raffinata, ricca, con appresso tanto di inflessibile tata tedesca,ha un figlio che gli è consentito vedere solo il giovedì,lui é il suo omologo opposto, il classico fallito, da tutti i punti di vista, senza risorse economiche, malvestito e senza lavoro,un pover'uomo, che ostenta un benessere economico che non ha,millanta amicizie di rango,ma è invece puntualmente mortificato e umiliato da quelli che contano, odia il posto fisso che continuamente cerca di propinargli la compagna, ma che lui rinvia pateticamente ogni volta, prefererendo vivere da parassita alle sue spalle.In una simpatica girandola di situazioni, si confronterà continuamente con il figlio che pur ancora piccolo, è già più saggio di lui, dopo tante vicissitudini,piccole incomprensioni,litigi e scontri, troveranno il loro"feeling"
Di grande spessore e profondità il film affonda il coltello in un piaga sociale molto diffusa,la separazione di due coniugi lascia indietro spiacevoli strascichi, a carico soprattutto dei figli.La posizione del bambino è interessante,si capisce che è bene istruito ed educato, ma gli manca quel pizzico di audace incoscienza,che caratterizza i fanciulli a quell'età, la briciola di fantasia, la capacità di scherzare e di giocare, che malgrado tuttti i suoi difetti, il papà riesce a trasmettergli, con la sua anarchica, immatura e incosciente disinvoltura.
E'un confronto serrato che ha momenti d'ilarità,ma soprattutto di dolorosa riflessione.
Risi non sbagliava un film
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