Regia di Dino Risi vedi scheda film
Dopo aver diretto un poker da far tremare i polsi (il capolavoro Una vita difficile, il fondamentale Il sorpasso, il seminale I mostri e l’ottimo La marcia su Roma), Dino Risi si concentrò su film altrettanto spericolati ma meno sovversivi, con un rafforzamento del legame con le tematiche del benessere economico e un coerente approfondimento sulla cialtroneria italica. Il giovedì è una piccola storia sentimentale tra Dino Versini, padre assente e scansafatiche (un riferimento autobiografico abbastanza spudorato), e il figlioletto, Robertino, pignolo e precisino, che vede da cinque anni. In un caldo giovedì d’estate, Dino cercherà di farsi bello agli occhi del figlio, molto più saggio ed equilibrato del padre apparentemente sbruffone e presuntuoso ma in realtà profondamente insicuro. Scritta da Castellano e Pipolo col regista, è una delicata commedia agrodolce, non sempre allegra, teneramente raccontata, che pur non evitando qualche passaggio funzionale o banale mantiene uno sguardo umoristico ed amaro. Walter Chiari, mai così bravo, misura bene le giuste dosi di fallimento, intimismo, sciatteria, inquietudine, speranza. A far da sottofondo c’è una miriade di canzoni balneari e non (Rita Pavone, Gianni Morandi, Sergio Endrigo) che fa da co-protagonista in un racconto in cui si sente l’aria del tempo. Finale abbastanza malinconico.
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