Regia di Dino Risi vedi scheda film
Giovedì 23 settembre: Dino, quarantenne che vive di espedienti, trascorre una giornata con il figlioletto, che non vede da cinque anni e che dopo la separazione dei genitori vive all’estero con la madre (che mi sembra il punto debole del film: non viene mai chiarito come abbia potuto sposare un uomo così inferiore socialmente ed economicamente). Risi ricalca con qualche adattamento lo schema vincente del Sorpasso: la strana coppia formata da un simpatico cialtrone e un allievo solitario e inesperto si imbarca in un on the road (qui limitato alle vie di Roma) per prendersi una botta di vita. Dino non è mai cresciuto, vive alle spalle della nuova compagna, ha fallito tutte le imprese in cui si è cacciato nell’Italia del boom, dove arricchirsi sembra così facile, e racconta balle per tutto il giorno nell’inutile tentativo di spacciarsi per un uomo di successo. Al confronto Robertino è un ometto maturo, serioso, tirato su da istitutrici svizzere, ma ha la tristezza di chi guarda il mondo dai vetri di un acquario ed è incuriosito da un esemplare umano così diverso da quelli che conosce. Arrivati a sera, Dino vede il suo castello di bugie crollare miseramente. Conclusione amara, ma con un pizzico di speranza: forse qualcosa cambierà in meglio. Forse.
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