Regia di Ernest B. Schoedsack, Irving Pichel vedi scheda film
Imperdibile
Sopravvissuto ad un rovinoso naufragio insieme a due sole altre persone, il celebre cacciatore Robert Rainsford (Joel McCrea) approda su un isoletta sperduta abitata da un nobile russo in esilio, il conte Zaroff (Leslie Banks).
Il conte offre la sua ospitalità ai naufraghi, comportandosi inizialmente in maniera molto cordiale; ma in realtà Zaroff riserva ai suoi ospiti una sorpresa tutt'altro che piacevole.
Tratto da un racconto breve di Richard Connell, uno straordinario "survival movie" che fu girato contestualmente a "King Kong" (ma ebbe molto meno successo) e che con il passare degli anni si è guadagnato a ragione la fama di vero e proprio cult.
Si tratta infatti di un film archetipico, che racchiude tutti i "tòpoi" che caratterizzeranno una miriade di film successivi; si può dire anzi che tutto il cinema di genere a venire saccheggerà ampiamente gli elementi costitutivi di questo film.
La storia, nonostante la sua apparente semplicità, è piena di spunti geniali e di inquietanti suggestioni, come ad esempio l'idea di ribaltare la prospettiva del protagonista, che da cacciatore si trasforma in una preda braccata; la regia poi è essenziale e priva di fronzoli, notevole nel restituire allo spettatore l'atmosfera da incubo che caratterizza l'intera vicenda.
Indimenticabile l'interpretazione di Leslie Banks nella parte del conte Zaroff, un sadico individuo alla continua ricerca dell'ebbrezza più sfrenata, che riesce a provare nel dare la caccia ai suoi simili; abbiamo poi un giovane Joel McCrea, perfettamente a suo agio nel ruolo di Rainsford, e Fay Wray, che conoscerà la fama con la sua partecipazione al film "King Kong". Merita una menzione anche Noble Johnson, che interpreta il truce servo muto del conte Zaroff, cioè Ivan.
Impressionanti le scenografie (soprattutto l'interno del castello), che contribuiscono a rendere l'atmosfera del film "poco rassicurante", e molto efficaci le musiche del grande compositore Max Steiner.
Tra le scene che non si dimenticano va inserita indubbiamente la visita alla sala dei trofei e la brutale fine del conte, sbranato, molto beffardamente, dai suoi stessi cani.
Per nulla invecchiato, "La pericolosa partita" è un film che a distanza di quasi novant'anni mantiene intatto tutto il suo fascino.
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