Regia di Pierre Granier-Deferre vedi scheda film
Mi sembra che i recensori desumano alcuni particolari (l'anarchismo del protagonista, per dirne uno) della trama più dalla conoscenza del romanzo originario di Simenon che non dal film stesso. Comunque sia, è un'operina che cresce con i minuti, tesa a raccontare un fattaccio, di cui sono artefici gli uomini quanto meno alla pari con un destino che pare privo di redenzione. Le invidie e i veleni della periferia francese, che spesso sfociano in orrendi fatti di sangue, sono descritti da Granier-Deferre secondo uno stile "medio" che ben si addice al suo cinema, che porta anche qualche segno della sua antica collaborazione con Marcel Carné, nella rievocazione del periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale, segnato dalla presenza inquietante delle formazioni paramilitari di destra e dai buoni borghesi che leggono L'Action Française di Charles Maurras.
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