Reduce dalla Cayenna, dove era stato rinchiuso per aver assassinato due uomini politici, l'anarchico Jean Lavigne raggiunge la Francia e trova lavoro nella fattoria della vedova Couderc. La differenza d'età non impedisce a Jean di diventare l'amante della donna, suscitando notevoli pettegolezzi in paese e una grande preoccupazione degli avidi cognati della vedova che denunciano la presenza dell'evaso alla polizia determinando così l'epilogo tragico della vicenda.
Note
Da uno dei migliori romanzi polizieschi di Simenon che non hanno per protagonista Maigret, un bel dramma cupo che rende perfettamente le atmosfere disperate dello scrittore belga. E poi qualunque film che abbia nei titoli di testa Simone Signoret è degno di essere visto.
Dalla penna raffinata di Simenon, Garnier-Deferre trae con "Levaso" un film che convince per l'ambientazione rurale e per la buona caratterizzazione della "consolatoria" grettezza di provincia. Delon e Signoret duettano bene, ma merita una menzione particolare l'interpretazione della campagnola bella ed ingenua fatta dalla giovane Ottavia Piccolo.
Film un po' noioso, con grandi attori, ben ambientato che racconta la Francia xenofoba degli anni Trenta, la cattiveria umana e l'avidità, specialmente nella provincia. Un anarchico evaso si rifugia da una contadina proscritta dalla sua comunità, burbera ma retta.
Gran film ambientato in un villaggio della Borgogna. Simone Signoret indimenticabile, bravo Alain Delon. Unica pecca il doppiaggio nella versione in italiano (tutti e due i protagonisti parlano con un lieve accento romanesco). Voto 8
L’evaso Francia - Italia 1971 la trama: In un piccolo borgo in Francia nel 1934 uno straniero misterioso, evaso da un carcere Jean Lavigne arriva e la vedova Tati Couderc si invaghisce di lui, gli offre ospitalità e dei piccoli lavori da svolgere nella fattoria. Tra i due divampa la passione nonostante Tati sia più grande di lui. La recensione: Il regista Pierre… leggi tutto
Mi sembra che i recensori desumano alcuni particolari (l'anarchismo del protagonista, per dirne uno) della trama più dalla conoscenza del romanzo originario di Simenon che non dal film stesso. Comunque sia, è un'operina che cresce con i minuti, tesa a raccontare un fattaccio, di cui sono artefici gli uomini quanto meno alla pari con un destino che pare privo di redenzione. Le invidie e i… leggi tutto
E’ morto il più bello di tutti.
Il più affascinante, il più egocentrico, il più carismatico, il più canaglia, il più… potrei continuare con tanti altri aggettivi,…
L’evaso Francia - Italia 1971 la trama: In un piccolo borgo in Francia nel 1934 uno straniero misterioso, evaso da un carcere Jean Lavigne arriva e la vedova Tati Couderc si invaghisce di lui, gli offre ospitalità e dei piccoli lavori da svolgere nella fattoria. Tra i due divampa la passione nonostante Tati sia più grande di lui. La recensione: Il regista Pierre…
Ancora un adattamento da un romanzo di Georges Simenon e, come ogni volta, una sceneggiatura che non fa una piega. Altrettanto sicura è la regia di Pierre Granier-Deferre, indiscutibile professionista della macchia da presa, abituato a dirigere la crema attoriale del cinema francese dagli anni ’60 agli ’80. Mi riferisco a figure del calibro di Philippe Noiret, Jean Rochefort,…
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Commenti (7) vedi tutti
Dalla penna raffinata di Simenon, Garnier-Deferre trae con "Levaso" un film che convince per l'ambientazione rurale e per la buona caratterizzazione della "consolatoria" grettezza di provincia. Delon e Signoret duettano bene, ma merita una menzione particolare l'interpretazione della campagnola bella ed ingenua fatta dalla giovane Ottavia Piccolo.
commento di Peppe ComuneUn film affascinante Delon & Signoret ne “L’evaso” al loro massimo splendore.
leggi la recensione completa di claudio1959Malinconica e tetra commedia sulla gelosia, sull' ignoranza, sull'avidità e sulla cattiveria umana. Sufficiente.
commento di gruvierazDa un romanzo di Georges Simenon, un film perfetto con due immensi Simone Signoret e Alain Delon.
leggi la recensione completa di hupp2000Film un po' noioso, con grandi attori, ben ambientato che racconta la Francia xenofoba degli anni Trenta, la cattiveria umana e l'avidità, specialmente nella provincia. Un anarchico evaso si rifugia da una contadina proscritta dalla sua comunità, burbera ma retta.
commento di ENNAHAlain Delon "garzone" di fattoria per un'attempata Simon Signoret. Fate voi. Io immaginavo tutt'altro film.
commento di moviemanGran film ambientato in un villaggio della Borgogna. Simone Signoret indimenticabile, bravo Alain Delon. Unica pecca il doppiaggio nella versione in italiano (tutti e due i protagonisti parlano con un lieve accento romanesco). Voto 8
commento di jeffwine