Regia di James Foley vedi scheda film
L'opera ha un grosso limite, anzi due: il finale col classico happy end (dissennato e fuori trama...) e Aidan Quinn. Per il resto non è così male ed è girata con tecnica e gusto.
La rabbia del giovane Aidan, piccolo ingranaggio impazzito all'interno di una città della provincia americana - resa come un girone dantesco dal regista Foley - si incontra con l'amore della bella Daryl promessa al giovane bello e ricco di turno. Scintille convenzionali e sentimenti a iosa per 90 minuti, in attesa della fuga finale dei due verso un futuro differente.
Molto ottantiana, il che - in questo caso - non rappresenta un'offesa, ma un pregio.
Il finale, veramente terribile. La vita è un'altra cosa...
Onesto, come sempre. Il Paolo Malco americano...
Bravo. Rende la disperazione dell'alcolizzato padre di Johnny, in attesa di una fine qualsiasi che lo sottragga all'inferno della vita, in maniera esemplare.
Ha due espressioni: imbronciata e innamorata. Ma va bene così...
Posso astenermi ??? Però quando balla è mitico, sembra uno scimpanzè affetto da tarantolismo...
Non mi dispiace come gira questo tizio, direbbe qualcuno. La fotografia, le trovate tecniche sono buone e, talora, in linea con un certo cinema impegnato e di spessore. Peccato che il coraggio di spingere l'acceleratore a tavoletta manchi e la pellicola ondeggi pericolosamente verso un "Laureato 2". Ma si è visto ben di peggio negli anni '80.
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