Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Pollack firma una potente allegoria sulla lotta per la vita, nella quale un manipolo di disperati è disposto a qualsiasi cosa pur di aggiudicarsi il cospicuo premio. Ma se la ricostruzione d'epoca e le prove degli attori sono superbe, lo schema narrativo, interamente sviluppato sulla pista da ballo, alla lunga mostra la corda.
Negli anni Trenta, durante la Grande Depressione, una maratona di ballo attira disperati e drop outs di mezza America, gente che deve sottoporsi a estenuanti settimane consecutive di ballo per il piacere sadico del pubblico pagante. Solo qualche branda, qualche bibita e alcuni viveri per reggere la fatica. Potrà vincere una sola coppia. Tra quelle in gara, una trentenne disillusa (Fonda) e un giovane solitario e disorientato (Sarrazin).
Partendo dal romanzo di Horace McCoy, Sydney Pollack firma una potente allegoria sulla lotta per la vita, nella quale un manipolo di disperati è disposto a qualsiasi cosa pur di aggiudicarsi il cospicuo premio. Ma se la ricostruzione d'epoca e le prove degli attori sono superbe, lo schema narrativo, interamente sviluppato sulla pista da ballo, alla lunga mostra la corda.
Gig Young, nella parte del cerimoniere, si aggiudicò l'Oscar come miglior attore non protagonista. Ma lascia incantati - e non solo per la straordinaria bellezza, difficile da dire a parole - la prova superlativa di Jane Fonda.
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