Durante la grande depressione una coppia partecipa a una maratona di ballo che mette in palio 1500 dollari. La donna però, dopo aver perduta ogni illusione, si fa uccidere dal suo compagno. Claustrofobico e pessimistico apologo pervaso di disperazione, è uno dei migliori film di Pollack e una metafora sul sogno americano. Tratto da un romanzo di Horace Mc Coy. Ebbe 6 nomination all'Oscar e vinse quello per l'attrice non protagonista (Gig Young).
Pollack firma una potente allegoria sulla lotta per la vita, nella quale un manipolo di disperati è disposto a qualsiasi cosa pur di aggiudicarsi il cospicuo premio. Ma se la ricostruzione d'epoca e le prove degli attori sono superbe, lo schema narrativo, interamente sviluppato sulla pista da ballo, alla lunga mostra la corda.
Attraverso una maratona di ballo che attrae le vittime della Grande Depressione, Pollack rappresenta una lucida e disincantata metafora delle spietate leggi dello spettacolo, che si reggono anche sull'attrazione morbosa del pubblico per la sofferenza e la morte.
Mmm, la prima opinione… Mettiamola così: visto quanto tengo al film, e data la mia fede cieca nel potere dei capolavori, non scriverò nulla. Guardate e postate.
Mi ha lasciata perplessa. Un ritmo quasi inesistente, anche nelle scene in cui dovrebbe essercene. La storia non è una cattiva idea, anzi è intrigante e stuzzicante, ma Sydney ha fatto davvero di meglio.
Uno dei primi e dei migliori film di Sidney Pollack, girato negli anni in cui si andava formando il movimento della New Hollywood, anticipa alcune linee direttrici del suo cinema futuro. La storia della maratona di danza è ambientata negli anni Trenta della Grande Depressione, ma a me sembra una metafora del potere distruttivo dello show business quando viene spinto ai suoi estremi e non… leggi tutto
Negli anni Trenta, durante la Grande Depressione, una maratona di ballo attira disperati e drop outs di mezza America, gente che deve sottoporsi a estenuanti settimane consecutive di ballo per il piacere sadico del pubblico pagante. Solo qualche branda, qualche bibita e alcuni viveri per reggere la fatica. Potrà vincere una sola coppia. Tra quelle in gara, una trentenne disillusa (Fonda)… leggi tutto
Non si uccidono così anche i cavalli U.S.A. 1969 la trama: Negli Stati Uniti D’America nel 1932 durante la grande depressione Rocky organizza e presenta una maratona di danza, con in palio 1500 dollari che andranno alla coppia vincitrice. La recensione: Non si uccidono così anche i cavalli è stato uno dei migliori film del florido cinema americano degli anni…
Negli anni Trenta, durante la Grande Depressione, una maratona di ballo attira disperati e drop outs di mezza America, gente che deve sottoporsi a estenuanti settimane consecutive di ballo per il piacere sadico del pubblico pagante. Solo qualche branda, qualche bibita e alcuni viveri per reggere la fatica. Potrà vincere una sola coppia. Tra quelle in gara, una trentenne disillusa (Fonda)…
Liberatorio proprio come uno scarico di sentimenti e nervi, che lo si fa senza pensiero alcuno dove solamente tu sei il protagonista. E non ditemi che a fronte di queste perle non siete stati fermi e non vi si è…
Per il Sydney Pollack della prima fase di carriera, la crisi economica lede la dignità dell'essere umano, costringendolo a fare cose umilianti per sopravvivere.
Il film è ambientato nel 1932 durante la fase più acuta della grande depressione, dove oltre 1/4 del paese era senza un posto di lavoro e il resto del paese non è che avesse grandi speranze…
Lacrime, sangue e sudore: è questo il materiale di cui è fatta la vita, e i film più grandi, più indimenticabili, sono proprio quelli che riescono a rendere alla lettera questa cruda verità. In tale capolavoro di Sydney Pollack la metafora si mescola con la cronaca "storica". La Grande Depressione ha messo in ginocchio larga parte della popolazione degli Stati…
Pollack mette in scena una metafora desolata delle spietate leggi dello spettacolo e dell’attrazione morbosa del pubblico per la sofferenza e la morte (gli spalti si riempiono man mano che la pista si svuota, occupata da ballerini sempre più stanchi). L’atmosfera falsamente festosa della maratona di ballo enfatizza l’illusorietà della gara, che attrae le vittime…
Capolavori? È parola grossa. E di certo non oggettiva.
Mi sono limitato, nel mese di aprile 2016, a leggere molte recensioni a cinque stelle riferentisi a film da me conosciuti ed apprezzati (se…
Uno dei primi e dei migliori film di Sidney Pollack, girato negli anni in cui si andava formando il movimento della New Hollywood, anticipa alcune linee direttrici del suo cinema futuro. La storia della maratona di danza è ambientata negli anni Trenta della Grande Depressione, ma a me sembra una metafora del potere distruttivo dello show business quando viene spinto ai suoi estremi e non…
O.k, la lista ha mille limitazioni.
Ovviamente non ho inserito film che non ho visto.
Ovviamente non ci sono film che avevo già inserito nelle precedenti play list, quelle dell'horror.
Il perchè abbia…
film intenso di grande impatto emotivo, tra le cose migliori di pollack, la spettacolarizzazione della povertà, film molto attuale e originale, se pensiamo che è del 1969, dovrebbe essere rivalutato. grandi interpretazioni.
Perchè andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perchè il…
La vita è una gara di ballo che non conosce sosta. È una maratona danzante inarrestabile.
Massacrante, spietata, disumana.
Alterna momenti lenti a ritmi indiavolati per lanciarsi, poi, in lunghe accelerazioni al cardiopalma
dove è necessario mantenere il passo,
dove è imperativo non fermarsi,
dove è vitale rimanere in piedi.
Se nella corsa a girare in…
"La vita è una maratona" recita la prima trasposizione cinematografica del libro di Horace McCoy da cui è tratto il film. E l'assunto è tutto qui. All'epoca della Grande Depressione (la Crisi dei giorni nostri ci lega tristemente in qualche modo a quel periodo tragico) le difficoltà economiche della gente, e in alcuni casi la fame, permettono a impresari senza…
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Commenti (7) vedi tutti
Non si uccidono così anche i cavalli, film imperdibile e dolorosamente catartico, una cupa metafora della vita e della sofferenza indicibile.
leggi la recensione completa di claudio1959L'eccessiva lunghezza e la monotonia delle scene lo rendono un po' sonnacchioso.
commento di gruvierazPollack firma una potente allegoria sulla lotta per la vita, nella quale un manipolo di disperati è disposto a qualsiasi cosa pur di aggiudicarsi il cospicuo premio. Ma se la ricostruzione d'epoca e le prove degli attori sono superbe, lo schema narrativo, interamente sviluppato sulla pista da ballo, alla lunga mostra la corda.
leggi la recensione completa di barabbovichAttraverso una maratona di ballo che attrae le vittime della Grande Depressione, Pollack rappresenta una lucida e disincantata metafora delle spietate leggi dello spettacolo, che si reggono anche sull'attrazione morbosa del pubblico per la sofferenza e la morte.
leggi la recensione completa di alex1975Mmm, la prima opinione… Mettiamola così: visto quanto tengo al film, e data la mia fede cieca nel potere dei capolavori, non scriverò nulla. Guardate e postate.
commento di Nexus-6Mi ha lasciata perplessa. Un ritmo quasi inesistente, anche nelle scene in cui dovrebbe essercene. La storia non è una cattiva idea, anzi è intrigante e stuzzicante, ma Sydney ha fatto davvero di meglio.
commento di MichaelaVoto 8 Insostenibile
commento di luca826