Regia di Stephen Gyllenhaal vedi scheda film
DIce sempre la verità ma non se ne accorge mai nessuno.Questo film che parte come un dramma su una donna con problemi di handicap mentale si svincola presto dalle trappole del dramma politicamente corretto e dalla retorica dei film sui diversamente abili per dirigersi dalle parti del torbido melodamma sudista a sfondo sessuale.Però il regista Gyllenhaal (che fa partecipare al film in piccole parti anche gli ora ben noti figli Maggie e Jack allora giovanissimi)non usa il fioretto per tratteggiare le complicazioni delle relazioni sentimentali.Usa direttamente la clava e accumula iperboli le une sulle altre fino a far succedere l'irreparabile,l'omicidio da parte della protagonista,una Winger abbruttita e intristita ad arte con degli occhiali spessi come fondi di bottiglia.Si vede che la Winger crede molto in questa parte,il suo personaggio è l'unico scandagliato a fondo nella pellicola,si impegna allo spasimo e riesce parzialmente ad evitare l'overacting tipico di ruoli come questo.Ma il film ha toni eccessivamente carichi,inutilmente violenti,inanella una serie di personaggi abbastanza piatti(vedi il giardiniere Byrne non approfondito a sufficienza e la zia Hershey tratteggiata poco e male) e cerca di rabberciare il tutto con una specie di lieto fine posticcio....forse un po'troppo,come si fa soprassedere sul fatto che il giardiniere Byrne usa tutte le sue armi seduttive per una donna disabile?...dalle nostre parti è reato penalmente perseguibile....
non male
un macho man spuntato dal nulla con inedite punte di vigliaccheria
non approfondito il suo personaggio
è il suo film,il ruolo che non avrà più nella carriera
la Winger spadroneggia,lui non riesce ad indovinare la definizione degli altri personaggi...
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