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Le spie amano i fiori

Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film

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La recensione su Le spie amano i fiori

di mm40
2 stelle

Un agente segreto britannico deve eliminare tre fuorilegge che sono a conoscenza di un segreto di Stato. I primi due obiettivi non sono complicati, ma giunto al terzo l'uomo capisce che c'è qualcosa che non va e da cacciatore si ritrova a essere preda.

 

Nonostante la sua carriera registica non sia ancora giunta al decennio di durata - esordiva nel 1958, appena 27enne - Umberto Lenzi poteva già vantare in curriculum nel 1966 una quindicina di titoli e una discreta esperienza nel cinema di genere, soprattutto avventuroso. Le sue ultime due pellicole erano lavori di spionaggio, così non sorprende che di questo Le spie amano i fiori (rivedibile il titolo, d'accordo) Lenzi firmi anche soggetto e sceneggiatura completamente in solitaria. La scorrevolezza della trama è un innegabile pregio dell'opera, che per il resto però non offre davvero nulla di appassionante: situazioni risapute, stereotipi a profusione, recitazione modestissima, tensione sotto i livelli di guardia. Il reparto interpreti vede in scena fra gli altri Roger Browne, Emma Danieli, Dan(iele) Vargas, Mark Trevor (che poi sarebbe Sal Borgese), Marino Masè, Tullio Altamura e Fernando Cebrian: nomi adatti al contesto, ma certo non esaltanti. Coproduzione fra Italia e Spagna che trova nel duo di compositori della colonna sonora - invero pure abbastanza fiacca - la sua punta di eccellenza: trattasi infatti di Lavagnino e Trovajoli. In fin dei conti stiamo parlando di uno dei tre film diretti da Lenzi nel corso di quell'anno. 2,5/10.

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