Regia di Tom Gries vedi scheda film
Western innevato, "colorato" di giallo, in cui la morte arriverà in vari modi e il colpevole assumerà diverse facce, ma non ci si preoccupa (alla Poirot) dell'inconsistenza del giudizio analitico, si va fino in fondo alla resa dei conti quando ogni carta sarà scoperta e ogni maschera gettata a terra.
Il "treno" ha da sempre avuto un fascino simbolico particolare, fin dagli esordi del cinema: è il simbolo del progresso, è un mezzo attraverso il quale gli uomini si muovono seguendo binari sociali precostruiti e non più immersi nell'aleatorietà della natura, ma rappresenta anche le fondamenta della società moderna, che tende a valorizzare l'individualismo, e quindi diventa portatore delle debolezze umane, materiali e non. Denaro, potere, l'amore extraconiugale. Corruttori della mente e del cuore. In questo senso l'assalto al treno non è più lo scontro tra due modi di vivere, ma il crollo degli ideali positivisti, la messa a nudo delle falle di un sistema all'apparenza indistruttibile. Western innevato, "colorato" di giallo, in cui la morte arriverà in vari modi e il colpevole assumerà diverse facce, ma non ci si preoccupa (come Poirot) dell'inconsistenza del giudizio analitico, si va fino in fondo alla resa dei conti quando ogni carta sarà scoperta e ogni maschera gettata a terra. "Ne rimarrà solo uno" o forse nessuno.
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