Regia di Alan J. Levi vedi scheda film
Seguito di Supercar, ma senza auto nera, anche se Kitt, Devon e Micheal Knight ci sono tutti e tre. Rivisto oggi, "Supercar: indagine ad altra velocità" appare un prodotto non solo malfatto, ma anche poco avvincente, nonostante sia ambientato nel 2000, anche se girato 9 anni prima. Doveva aprire una nuova serie e presentare una nuova auto rossa.
Seguito della serie TV "SUPERCAR", che fece scalpore negli anni'80, ma senza auto nera, anche se Kitt, il mini-computer parlante, il signorile Devon Miles e l'eroico Micheal Knight ci sono tutti e tre. Scompaiono Bonnie e R.C., ma ciò non è affatto un problema, anche perché rivisto oggi, "SUPERCAR - INDAGINE AD ALTA VELOCITA'" appare un prodotto non solo malfatto, ma anche poco avvincente, nonostante sia ambientato nel 2000, anche se girato 9 anni prima. Ciò che dispiace di più è che della vecchia Kitt non rimanga altro che il computer, perché un Micheal Knight alla guida di un auto rossa, secondo me, non ha senso. Da questa oscenità si salvano solo il buono, e già citato, Edward Mulhare ed il cattivo Mitch Pileggi. Neanche i doppiatori italiani sono gli stessi della serie TV, quindi la delusione è doppia. Una pellicola che doveva aprire a una nuova serie TV, ma che si è bloccata alla prima, nonostate la presenza di David Hasselhoff e Edward Mulhare. Tutto è rimandato al 2008, con una nuova serie "KNIIGHT RIDER", col figlio di Michael Knight che, contrariamente al padre (sempre David Hasselhoff, ma che appare per poche scene, anche se si vede che recita di malavoglia e non creda nel progetto, perché non è nel cast fisso e gli brucia), gira armato e parla con una Kitt che parla con la voce dello sfortunato Val Kilmer, anch'essa una delusione, forse perché mescolare il vecchio serial con "TRANSFORMERS" non è stata una buona idea. Almeno qui tutto era brutto, ma gli effetti speciali erano più casarecci e TV, ma i pregi finiscono qui. Un'inutile rimpatriata, di una serie morta nel 1987.
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