Regia di Carlo Campogalliani vedi scheda film
Un uomo, per aver salva la vita in cambio, si ritrova a fare il bravo - cioè una sorta di boia segreto - per il governo di Venezia. Quando però gli viene chiesto di giustiziare suo figlio, l'uomo si rifiuta decisamente.
Carlo Campogalliani, nato nel 1885, cominciò a girare cortometraggi alla metà degli anni Dieci, in piena epoca del muto; con oltre un quarto di secolo di esperienza sulle spalle, durante la seconda guerra mondiale cerca di proseguire la carriera come riesce, con scarsi budget a disposizione e con la consapevolezza di non poter fare alcun riferimento alla realtà contemporanea. Nel 1941 esce perciò questo Il bravo di Venezia, che il regista scrive insieme ad Alberto Spaini, storia in costume di intrighi e buoni sentimenti. La messa in scena è poco più che teatrale, con una netta prevalenza degli interni sugli esterni, e anche i mezzi sono quelli che sono (pochi); quantomeno all'interno del reparto interpreti non mancano nomi degni di nota: sullo schermo troviamo, nei ruoli principali, Valentina Cortese, Emilio Cigoli, Rossano Brazzi, Paola Barbara, Gustav Diessl, Erminio Spalla, Carlo Duse e Romano Calò. Cento minuti di intrattenimento senza grandi ambizioni, diretto e recitato con professionalità, ma in effetti non un titolo particolarmente memorabile. 3,5/10.
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