Regia di Mike Nichols vedi scheda film
Hoffman entra nell'olimpo di Hollywood al primo tentativo e diventa il simbolo della confusa gioventù americana del 68 che deve fare i conti con la crisi dei valori familiari e lo squalismo dell'era dei consumi sempre più soffocante......RICORDA FIGLIOLO PLASTICA.......non è un caso che l'ingenuo studente dipinto dal piccolo grande Dustin continua ad essere un'icona anche per i giovani del terzo millennio, certo la sua storia è singolare, ma il mondo marcio che lo circonda ci accomuna e ci avvicina ai suoi problemi esistenziali ed alla fine non si può non tifare per un lieto fine liberatorio, ma è davvero un lieto fine?
Tutto è leggenda in questo capolavoro, oltre al già citato Dustin, una inquietante e disperata Ann Bancroft nel ruolo chiave della signora Robinson per la quale l'incolpevole Ben diverrà un giocattolo a ore a cui dare la carica finchè la noia non sopraggiunge, la loro torbida liason sarà anche messa in musica da Simon and Gartfunkel diventati a loro volta celeberrimi in seguito alla realizzazione della colonna sonora che ha fatto il giro del mondo; c'è una incantevole Katherine Ross perfettamente calata nel ruolo della brava ragazza di buona famiglia per cui è gia stato programmato tutto e la regia fantasiosa di Nichols piena di trucchi visivi e grandangoli che regge ancora molto bene persino nell'era del CGI, un cast di contorno impeccabile in cui sbuca da una porta un giovanissimo Richard Dreyfuss.
Alla fine non posso che spendere due parole per il bellissimo finale, un sequenza entrata nella storia del cinema, che molti conoscono anche senza aver mai visto il film: la corsa in macchina, l'urlo di Ben, i primi piani delle smorfie dei Robinson, il crocefisso come un'arma, la fuga da una società malata, il trionfo dei veri sentimenti e quello sguardo smarrito sull'autobus.
Indimenticabile.
Film perfetto che merita il punteggio massimo - 5 out of 5 -
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