Regia di Mike Nichols vedi scheda film
Si respira aria di vigilia in questo cult di Mike Nichols,grandissimo successo che lanciò il quasi esordiente trentenne Dustin Hoffman, interprete perfetto(doveva essere Robert Redford il protagonista,meno male,perchè non avrebbe avuto lo stesso impatto) dell'indolenza e della maschera di nuovo cinismo posticcio messa da un giovane in procinto di fare il suo "ingresso" nella società.Benjamin Braddock è un'icona del pre-Sessantotto,gli americani ancora non avevano paura dello spettro del Vietnam,e la signora Robinson era una seducente vampira,ben conscia della propria meschinità di fondo.Il film fa sentire bene l'atmosfera di quegli anni,la bellissima colonna sonora composta in gran parte da Simon & Garfunkel consegna le immagini al Mito,la corsa incosciente e speranzosa di Ben verso la chiesa in cui la bella Elaine,figlia della sua amante-amica di famiglia, è stata un modello per tantissime altre fughe cinematografiche, e tutta la scena finale,in cui Ben strappa la bella dalle grinfie di un matrimonio combinato in una cornice borghesissima è veramente esaltante.Nichols, premiato con l'Oscar per questa prova, combina insieme echi di sperimentalismo,riprese audaci,esaltante conduzione d'attori: ottima la Bancroft, incantevole la Ross, fuori dai canoni hollywoodiani ma incredibilmente carismatico Hoffman.
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