Regia di Luigi Filippo D'Amico vedi scheda film
Un maestro precario, che vivacchia dando ripetizioni, si ritrova costretto a prendersi cura di un bambino il cui padre è stato arrestato e i cui parenti se ne disinteressano; quando però dimostra di avere una voce da baritono, tutti fanno a gara per accaparrarsene la tutela e i relativi guadagni. Il film si avvale di un Sordi in gran forma cialtronesca e di un parterre di comprimari adeguati, in primo luogo l’impresario Gianrico Tedeschi. Può sembrare la versione comica di Bellissima (singolare consonanza fra titoli), ma dietro l’apparenza farsesca c’è anche qui un fondo amaro: la favola triste di un bambino che viene sfruttato come fenomeno da baraccone mentre lui vorrebbe soltanto essere come i coetanei normali, la presa di coscienza di un adulto che alla fine conquista la propria dignità.
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