Regia di Mark Robson vedi scheda film
Anni '50. Infuria la guerra tra Corea del Nord e Corea del Sud, sostenute la prima dalle nazioni comuniste, la seconda da una coalizione di stati tra i quali spiccano gli U.S.A., presenti con truppe di terra e forze aereonavali. Il pilota Harry Brubaker, a conclusione di una missione, è costretto ad ammarare; lo recupera Forney, a capo di una squadra di salvataggio dotata di elicottero. Ciò instaura un profondo legame tra i due uomini, pur molto diversi tra loro. Forney è un uomo di popolo, un marinaio dai modi grezzi e decisi; Brubaker è un avvocato richiamato in servizio a seguito dello scoppio delle ostilità. E' quest'ultimo, successivamente, ad aiutare l'amico, finito in prigione in seguito al coinvolgimento in una rissa. E, ancora dopo, tocca a Forney andare in soccorso di Brubaker, il cui velivolo è stato abbattuto durante una missione di bombardamento. "I Ponti Di Toko-Ri" è un film di guerra ambientato nell'inusuale scenario del conflitto coreano; la visione, oggi, può risultare "indigesta" a più di uno spettatore a causa della densa retorica pro-esercito che ne permea la sceneggiatura e la caratterizzazione dei personaggi. Al regista Mark Robson, il quale ha lavorato in collaborazione con la marina, come indicato nelle didascalie iniziali, preme dare un'immagine positiva del personale delle forze armate, evidenziandone il senso del dovere, il coraggio, la solidarietà verso i commilitoni. Harry Brubaker è un affermato professionista, marito affettuoso, buon padre di famiglia. La patria lo richiama alle armi e gli affida un aereo a reazione ed un ruolo importante; egli non è particolarmente felice di essere in Corea, ma fa il suo dovere nella migliore maniera possibile. Trova modo per costruire, in zona di operazioni, rapporti che vanno oltre il servizio e prescindono dalle gerarchie e dalle distanze sociali. Forney, l'uomo con il quale stringe il legame, è un istrionico e sanguigno marinaio che non perde occasione per mettersi nei guai, ma è altrettanto dedito al dovere. Brubaker è amico anche con l'ammiraglio Tarrant, il quale ha perso figli nelle guerre passate, e, di fatto, pure la moglie, rimasta segnata nella psiche dagli eventi, eppure ancora fedele alle consegne. Con toni paterni, è lo stesso Tarrant a
rivolgersi a Nancy, giovane ed innamorata moglie di Harry, la quale lo ha raggiunto in Giappone (la cui popolazione è mostrata essere molto amica degli statunitensi, nonostante i tragici trascorsi di neppure un decennio prima) recando con sè i figli, raccontandole la propria storia e facendole comprendere l'importanza del ruolo di Brubaker. E la donna, pur con le inevitabili preoccupazioni, accetta di dover passare, per il periodo di permanenza del marito sotto le armi, in "secondo piano". I timori di Nancy sono fondati, poichè Brubaker, portata a termine la missione, è abbattuto. Riesce ad atterrare in territorio nemico e si prepara alla difesa in attesa di essere recuperato da Forney, il quale puntualmente si presenta, con il suo elicottero. La fanteria avversaria danneggia, tuttavia, il velivolo di salvataggio. La sorte di Forney e Brubaker è segnata. C'è tempo per qualche recriminazione; poi i due, rispettosi fino all'ultimo del ruolo e delle formalità militari, muoiono a poca distanza l'uno dall'altro. Il racconto non fa, ne' induce a valutazioni idelogiche. Non si parla dei motivi per i quali soldati statunitensi combattono in Corea; si fa solo un vago cenno a "russi" e "comunisti". L'esercito non si fa domande; esegue gli ordini, persegue obiettivi. Le sequenze belliche sono interessanti; il film, a colori, mostra in volo velivoli a reazione e portaerei. Sono illustrate nei dettagli le fasi di decollo ed atterraggio, evidenziando come la professionalità e coordinazione dei molti operatori presenti renda routine azioni molto complesse e pericolose. Harry Brubaker è interpretato da William Holden; Il vivace Forney da Mickey Rooney. Degna di nota è la presenza nel cast di Grace Kelly, la quale interpreta Nancy, giovane moglie e madre, "educata" tramite dialoghi ed esperienze al ruolo di "donna di un soldato". Tanto spazio il film concede al racconto di tale evoluzione del personaggio e del suo rapporto con Harry quanto alle sequenze d'azione. Il film è senza dubbio invecchiato male; la sua retorica è superata ed oggi può risultare sgradevole. Esalta l'esercito, quale insieme di uomini i quali collaborano tra loro senza pregiudizi legati a differenze di censo, origini, cultura, al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dai leader nazionali, operando nel miglior modo possibile, e, se necessario, sacrificando la loro stessa vita. Non esprime alcuna critica, ne' tenta di svilupparne negli spettatori; l'opera sembra piuttosto concepita per far accettare questi concetti alle persone più titubanti, esempio familiari di un soldato impegnato in qualche operazione lontano da casa. Il film è però ben realizzato ed interpretato; ne ho scelto la visione, trovato in DVD, in quanto molto affezionato ad esso, avendone posseduto una copia in videocassetta da bambino. All'epoca, ne amavo la spettacolarità delle sequenze d'azione. Ad oggi, continuo ad apprezzarle, ma non posso fare a meno di rilevare aspetti meno piacevoli, comunque figli del loro tempo.
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