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U-Boot 96

Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film

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La recensione su U-Boot 96

di nibacco
9 stelle

Da predatore a preda

 

Il tempo necessario per fare rifornimenti di viveri e materiali, una serata di baldoria in un locale de La Rochelle (Francia) dove poter sfogare tutta la tensione accumulata dalla durezza della guerra, e l’equipaggio di un sommergibile tedesco è già pronto per tornare in mare alla volta di nuove missioni.

 

Sguardo glaciale, viso scavato, nervi saldi, ligio al dovere e alla disciplina ma privo di fanatismo; sono queste le caratteristiche dell’uomo che comanda l’U-Boot 96.

 

A bordo sale anche un giovane tenente corrispondente della propaganda nazista. Le prime settimane di navigazione scorrono lente tra la complessità di condividere lo spazio buio e angusto dell’ambiente, le difficoltà causate dalla forza del mare e prove di allarme; finché viene avvistato un convoglio di navi inglesi.

 

Il comandante decide di attaccare silurando quelle più vicine ma viene subito dopo intercettato da un cacciatorpediniere che inizia una caccia spietata costringendo il sommergibile a rifugiarsi nelle profondità dell’oceano, riuscendo così a scamparla.

 

Sarà in seguito, vicino allo stretto di Gibilterra, che l’U-96 attaccato e colpito sprofonderà a oltre 200 metri generando tra i marinai angoscia e terrore. Ma il finale non sarà questo…

 

Film avvincente sotto il profilo psicologico. Scene girate con meticolosità, sia all’esterno che all’interno del sommergibile. La pellicola del regista tedesco Petersen (autore di film quali “Troy”, “La tempesta perfetta”) ottiene 6 nomination all’Oscar, una appunto, come migliore sceneggiatura.

 

Premierei la sceneggiatura e la regia

 

 

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