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U-Boot 96

Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film

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La recensione su U-Boot 96

di Baliverna
8 stelle

Ho visto la versione voluta da regista di 3h e 16' (in TV). E' un film girato con ampi mezzi e certamente ambizioso, che tuttavia raggiunge un risultato che non delude, e non sproporzionato rispetto allo sforzo.
L'intenzione è quella di mostrare la vita durissima di questi uomini che hanno combattuto nei sommergibili tedeschi durante la II Guerra Mondiale. Un punto debole del film è l'approfondimento dei personaggi, i quali rimangono piuttosto anonimi (fatta eccezione per alcune annotazioni su certi di loro). L'attenzione del regista è rivolta tutta alla ricostruzione dell'ambiente del sottomarino e alle vicissitudini dei marinai dentro quegli angusti locali. Questo è anche il punto forte del film, perché l'ambientazione che Petersen mette in piedi è secondo me ciò che colpisce di più: spazi strettissimi e affollati, poca aria, sudore, sporcizia, panico durante gli attacchi e le avarie, un senso di angoscia dovuto sia ai luoghi angusti che alla pressione tremenda dell'acqua all'esterno. Il film comunica in tal modo un senso di claustrofobia e di oppressione come pochi altri.
Petersen non si occupa del problema morale e politico, cioè del fatto che quelli erano sottomarini inviati da Hitler per conquistare il mondo. Ciò finisce per non essere però una lacuna o una dimenticanza. In fin dei conti, infatti, quegli uomini non erano dei nazisti esaltati che adoravano il Führer, ma dei poveracci con mogli e fidanzate a casa che venivano inviati in quell'ambiente disumano e angosciante a rischiare la vita più dei soldati di terra, e nella maggior parte dei casi a morire soffocati o annegati in sommergibile. Questo mentre i vertici militari banchettavano con cibi prelibati e spumante nei loro salotti.
La versione integrale ha qualche lungaggine di troppo, ma non tanto da guastare lo spettacolo. L'avevo visto da bambino, anche se ormai non rammentavo niente della trama; ma quegli uomini sudati assiepati nei comparti stagni, la mancanza d'aria, la profondità, gli scricchiolii dello scafo che minaccia di cedere, le falle da cui entra l'acqua, queste cose sì che le ricordavo bene. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia.

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