Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Nel 1941, un sommergibile tedesco di stanza a La Rochelle compie una serie di missioni nell’Atlantico e viene colpito mortalmente una volta rientrato alla base. Questo era Petersen prima di svendersi a Hollywood, antispettacolare e antiretorico; l’adozione del punto di vista dei tedeschi ha come effetto collaterale un senso elegiaco della sconfitta imminente. Un film che, senza fare esplicite dichiarazioni di intenti, mostra la guerra per quello che è: una sporca routine quotidiana, che si compie per dovere, senza fanatismo né odio per i nemici, cercando solo di riportare a casa la pelle; meccanismi che vengono estremizzati fino al parossismo dalla necessità di condividere tutto all’interno di uno spazio chiuso e ristretto come appunto un sommergibile. Secondo Mereghetti il film “evita ambiguamente di approfondire la sua funzione di macchina distruttrice”: chissà perché sugli omologhi prodotti americani certe osservazioni non le fa mai nessuno.
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