Regia di Richard Quine vedi scheda film
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Nonostante sia stato girato oltre mezzo secolo fa, questo film risente poco dell'età, anzi, ha dei numeri per risultare ancora piuttosto adeguato ad illustrare e spiegare la nostra epoca. Un J. Lemmon molro brillante così come anche gli altri interpreti rendono davvero piacevole questo film.
Oltre alla solita e secolare lotta per il potere fra uomo e donna leggo anche una generale conflittualità, anche tenologica, fra il Single ed il Galeotto spostato. Il single può apparentemente permettersi tutto, è ricco, di successo, estroverso, libero di pensare e creare (fumetti). Anche l'ambiente in cui vive rispecchia pienamente questa sua 'felice' ed invidiabile situazione. Fa da contraltare la situazione delgi uomini sposati. Tristi, oppressi, succubi delle loro 'splendide mogli' che li constringono a vivere in case museo in cui nulla è come vorrebbero. Unico scampo è il club per soli ometti. Un modesto rifugio dalle avversità della vita familiare, dove la donne sono escluse, a rafforzare ancor di più l'esigenza di lasciare fuori della propria vita, per alcuni istanti, non solo la propria 'amorevole' consorte, ma tutto il mondo femminile in toto. una sorta di area di ricarica per poi riprendere i propri tristi ruoli nella vita reale.
Contrariamente a quanto leggo sia nella presentazione che in altre recensioni, non ho colto l'effettiva volontà di Stanley di uccidere la moglie. Forse questo pensiero si è materializzato nella sua mente, ma è stato solo una sorta di contrappasso legato alla necessità di ingannare un po' anche lo spettatore. Quando la finzione fumettistica ha creato il presupposto per la fuga e per la scoperta dell'amore, quello vero.
Davvero brillante il finale in tribunale. Bastasse un pulsante a farci riappropriare della nostra vita.
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