Regia di Giuseppe Ferrara vedi scheda film
Forse fin troppo didascalico, il film di Giuseppe Ferrara è comunque un valido racconto di una morte annunciata, quella del generale Dalla Chiesa mandato letteralmente allo sbaraglio a combattere un mafia ramificata ad ogni livello
A due anni dal suo assassinio nella Palermo dove era stato mandato per combattere la mafia, il regista Giuseppe Ferrara racconta gli ultimi cento giorni del generale Dalla Chiesa con un film forse un pò troppo didascalico ma comunque interessante soprattutto per aver gettato uno sguardo sulle tante ombre di un delitto che, probabilmente, aveva più di un mandante. Una co-produzione italo-francese (e non è un caso che il ruolo di protagonista sia stato affidato a Lino Ventura, molto apprezzato anche Oltralpe) che scandaglia sia gli antecedenti nella lotta alla mafia che le modalità con cui Dalla Chiesa venne sostanzialmente mandato allo sbaraglio come un novello Don Chischotte. Ferrara (che, piccola curiosità, si avvale tra gli sceneggiatori del futuro premio Oscar Giuseppe Tornatore e del giornalista televisivo Riccardo Iacona) riesce comunque bene nell'intento di dare una descrizione puntuale e precisa di una morte annunciata (tema che poi ritroverà, per certi versi, nel film su Aldo Moro di due anni dopo).
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