Regia di Richard Wilson vedi scheda film
Un western troppo verboso ...
Il ritorno a casa di un orgoglioso soldato sudista reduce dalla Guerra di Secessione porta lo scompiglio nel paesello . Urge allora assoldare un pistolero che risolva il problema ... Un Western curioso , quasi di impianto teatrale , molto verboso , con pochissima azione ed ancora meno sparatorie . Infatti l' invito si rivela davvero molto lungo , perchè quella del titolo arriva negli ultimissimi minuti del film e si risolve in pochi secondi .
Nel resto del minutaggio , la pellicola prova a scavare nelle motivazioni e nella psicologia dei principali personaggi . Gli abitanti di questo sperduto villaggio del Nuovo Messico nell' immediato dopoguerra , sono tutti anziani o storpi oppure messicani senza diritti , e sono tutti succubi dell' avido banchiere , autentica anima nera del paese . Il pistolero , invece , è un meticcio , figlio di una schiava , ed affida alle armi la sua rivalsa sociale . Non può mancare anche una componente sentimentale , particolarmente complicata , con ben tre uomini a contendersi la stessa donna . A tenere in piedi la baracca ( e pure l' interesse ) ci deve pensare Yul Brinner , con il suo riconosciuto carisma ed il suo classico look da pistolero nerovestito . Lo aiutano come possono il giovane George Segal , il veterano Pat Hingle e la poco espressiva Janice Rule . La regia di Richard Wilson è davvero senza guizzi e questo film non mi ha impressionato per nulla . Per me è da 5 .
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