Regia di Richard Wilson vedi scheda film
Dopo la fine della guerra di secessione un uomo dall’aria misteriosa e dal grilletto facile arriva per caso in un villaggio, dove i notabili locali lo assoldano per far fuori un reduce sudista che si oppone all’esproprio della sua fattoria. Un western curioso, persino grottesco qua e là, con venature melodrammatiche, non molto originale nella trama ma godibilissimo: è strano che non sia diventato un cult. Yul Brynner sembra sempre quello de I magnifici sette (da cui proviene anche Brad Dexter), austero, impenetrabile e con un passato oscuro; qui ha anche un nome assurdo (Jules Gaspard d’Estaing, dico, Jules Gaspard d’Estaing!), una buona cultura e una curiosità che cerca ostinatamente di soddisfare: perché quell’uomo si è schierato con i confederati, mentre tutti i suoi compaesani erano unionisti? All’inizio sembra voler approfittare della situazione (“Quando una città assolda un pistolero, si tratta sempre di un pollaio con un solo gallo più qualche cappone e un paio di pulcini”); poi, come Rick in Casablanca, abbandona il suo ostentato cinismo e fa la scelta giusta. E noi applaudiamo.
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