Regia di Wes Craven vedi scheda film
Sebbene non sia un film nelle mie corde, come del resto il regista, mi ha in complesso soddisfatto. Per tre quarti è un buon horror teso e avvincente. Ho trovato buona l'idea della casa con tutti quei passaggi segreti, e gli inseguimenti nei cunicoli sono carichi di tensione. La parte finale, tuttavia, presenta secondo me un cedimento rispetto al resto del film. La verosimoglianza scricchiola (specie quando i pazzi rinchiusi spuntano dal pavimento e dalle pareti) e certi tentativi di umorismo sono secondo me fuori posto. Saper piazzare qualche gag in un film horror o drammatico senza che stoni non è affatto facile.
Un posto non marginale è occupato dalla critica sociale, che non bisogna essere particolarmente acuti per ravvisare. E' evidente che quell'orribile casa e i suoi abitanti sono figura (anche se lo sono pure direttamente) dei capitalisti che sfruttano i poveri, e che sono pure razzisti. Neppure troppo velata è la critica del regista alla religione, poiché quei due pazzi sadici sono curiosamente molto religiosi, e non mancano di dire le loro preghiere e di infarcire i loro discorsi con riferimenti cristiani. Pare che nella visione di Craven il capitalismo, lo sfruttamento dei poveri e il razzismo facciano un unicum assieme al cristianesimo.
Il regista non indugia nel mostrare bene un uomo impiccato e squartato, ma ha uno strano pudore nel mostrare l'uccisione del cane, la quale rimane fuori campo. Non che avessi voluto vederla, per carità, ma certi squilibri mi lasciano sempre a pensare.
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