Regia di Robert Clouse vedi scheda film
Era inevitabile che la Hollywood delle grandi platee,guardandosi intorno per cogliere nuove vie di attrazione per le file infinite delle platee internazionali, cercasse di assorbire l'ondata violenta del kung fu cinema di Hong Kong, il cui principe Bruce Lee imperversava da anni, a metà Settanta. Diretto dal misconosciuto Robert Clouse, che rivela qui un piglio sì citazionistico(vedi il duello finale tra gli specchi che,ovviamente,rimanda a Welles) ma ispira , a partire dalle tute gialle il kitch d'essai alla Tarantino e impone a "Enter the Dragon" un ritmo serratissimo che diverte e avvince. Inoltre,c'è un gioco di rimandi reciproci con gli 007,vedi anche la somiglianza di Saxon a Sean Connery, e un'apertura ad una dimensione fumettistica che non stona affatto. Se si cercasse una definizione calzante a questa pellicola, "pop",e a più non posso, è quella adatta:dal malvagio Ahn, che ha una mano mortale e smontabile come il cattivo Dr.Steel di "Big Jim" agli scontri spezzacollo,letteralmente, per giungere al torneo in cui si incrociano vendette e lotte di potere,ci si trova alle prese con il classico cinema-cinema da bere tutto d'un sorso,buttando giù tutto. Può essere un sapore inaspettatamente gradevole.
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