Regia di John Sturges vedi scheda film
Nel corso degli anni è diventato un classico di riferimento e da tutelare, un film intramontabile o quasi, un titolo che si potrebbe persino avere timore di scrivere, dato l'uso entrato nel quotidiano nei contesti più disparati. Il comune sentire detta legge e si è dunque finiti per rasentare l'espressione idiomatica. Che all'origine vi fosse l'ispirazione a I sette samurai (1954) di Akira Kurosawa, per quanto libera, è un dettaglio che in molti avvertono l'esigenza di ricordare sempre. Benché il risultato appaia presumibilmente abbastanza diverso. Un confronto sarebbe inopportuno, a mio avviso, perché non si tratta di un rifacimento, quanto piuttosto di un omaggio. Con le sue doverose differenze, per fortuna, a renderlo unico e inimitabile, a dispetto dei suoi tanti seguiti che dubito guarderò mai. La storia in sé non sembra avere nulla di trascendentale, eppure riesce a intrigare quanto basta per reggere i propri scopi. Non approfondisce più di quel tanto le vicende passate dei personaggi, ma si limita a qualche accenno per alcuni e a delineare il carattere dei principali. La profondità e l'interesse sono motivati dalle battute e dalle conversazioni, che abbondano e dominano di sicuro sulle scene di azione pura, conferendo un'anima più squisitamente dialogica all'opera. Le personalità di ciascuno, sebbene anche solo abbozzate, emergono assai meglio grazie alle frequenti interazioni tra i vari protagonisti. Dove il ritmo si rilassa maggiormente, compensano la tensione e l'impegno oppure lo humour. Crepuscolare, polveroso, ottimamente diretto e recitato, con una colonna sonora molto buona e funzionale nell'accompagnamento. Sono tutti elementi che hanno contribuito a renderlo una celebrità che sfiora la gloria e il culto. Premio che per me si è meritato.
I contadini d'uno sperduto villaggio del Messico, per difendersi dai reiterati attacchi d'una banda di fuorilegge, decidono di chiedere protezione a un famoso "pistolero" del Texas: Chris. Questi accetta l'incarico e raduna intorno a sé altri sei abili e coraggiosi tiratori. Poco prima dell'ennesimo assalto dei banditi, i sette uomini giungono in paese, organizzano la difesa e riescono a disperdere il gruppo degli aggressori dopo una violenta battaglia. Ma seguirà una serie di ulteriori scontri con i predoni.
Con mano sicura e impeccabile conduce una delle pellicole entrate nella storia del genere western.
Sguardo truce e mano lesta, Chris Adams è perfetto.
Quello dell'efferato bandito Calvera è un ruolo classico.
Traspare il suo innato carisma, di cui Vin s'avvantaggia.
A Bernardo O'Reilly spetta la sotto-trama più toccante.
Il compositore è Elmer Bernstein. La sua fama ne precede il nome stesso, alla luce del successo e della diffusione di queste sue musiche, divenute nel tempo alquanto note.
Non ho visto i capitoli successivi della "saga", ma avrei evitato di girarli.
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