Regia di John Sturges vedi scheda film
Considerato di per sé, è un western dall’impianto solido e dalle venature crepuscolari: c’è Yul Brynner che risponde col dito a chi gli chiede “da dove venite? e dove andate?”, Robert Vaughn che celebra la vita del pistolero per poi confessarne a sé stesso le miserie, Brad Dexter che muore felice credendo di essersi battuto per una miniera d’oro. Se invece si vuole azzardare un (improponibile) paragone con l’originale, non va oltre la sufficienza: detto brutalmente, questo è I sette samurai con i contadini a fare da comprimari, ossia un puro film d’avventura privo della forza morale del capolavoro di Kurosawa. Sintomatico, in tale ottica, il calo d’importanza che subisce il personaggio del guerriero-contadino (lì Mifune, qui Bronson) che fa da tramite fra due mondi altrimenti separati. Ma, appunto, è meglio godersi lo spettacolo senza fare confronti.
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