Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
E' opera di Buñuel una delle figure femminili più complesse e memorabili della storia del cinema, quella di Séverine, giovane donna con difficoltà relazionali, una borderline d'altri tempi qualcuno oserebbe dire, o forse l'unica ad avere una visione più reale, disillusa, consapevole, della propria esistenza.
Un affresco aristocratico, fatto di borghesi impeccabili, eleganti e distinti, in cui gli
uomini sfoderano il proprio potere dominante e le donne assecondano l'onda stilnovista. Almeno all'apparenza. Un distacco e un bisogno, quella della protagonista, di poter sentire sulla propria pelle tutte quelle sensazioni proibite, soddisfare tutti quei desideri quegli impulsi vietati, che dall'infanzia all'età adulta portano a vivere in maniere distaccata, ovattata ogni tipo di relazione, anche e soprattutto sessuale.
La capacità di Buñuel di affrontare e gestire un testo (tratto da un romanzo di Joseph Kessel del 1929) in un periodo in cui il sesso, la passione, la perversione, erano ancora così difficilmente raccontabili, in cui una donna d'alta classe diviene puttana con un fine differente da quello del mero guadagno, ma quello di rompere uno schema che la imprigiona nell'apatia della quotidianità, nella morte del sentimento, nella solitudine.
Sublime la Deneuve, impeccabile in ogni fotogramma, vertiginosamente bella, dà una delle sue performance migliori.
Un film che ha segnato un'epoca, attualissimo ancora oggi, tra i capolavori assoluti del cinema francese.
Nel 2006 ne è stato girato il sequel, Bella Sempre, notevolissimo.
Praticamente perfetta. Grande cura a contesto e personaggi, ottimi dialoghi.
molto curata
tutto perfetto.
Il suo capolavoro.
Impeccabile. Tra le prove femminili più memorabili della storia del cinema
Perfetto.
Perfetto.
Ottima prova.
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