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Bella di giorno

Regia di Luis Buñuel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bella di giorno

di chinaski
8 stelle

Il film si apre con una carrozza sui cui un uomo e una donna stanno facendo una passeggiata in un parco. La carrozza si ferma, dopo che i due hanno parlato. L’uomo scende e ordina ai due uomini che guidano la carrozzza di fare altrettanto. I due, poi, seguendo gli ordini dell’uomo prendono con la foza la donna e la trascinano in un bosco. La legano e iniziano a frustarla.
Subito dopo capiamo che questo è un sogno/fantasia di Sevèrine (una fredda e bellissima Catherine Deneuve). Racchiusa nella sua comoda vita borghese, questa donna in realtà nutre delle forti tendenze masochistiche. Sevèrine finirà per lavorare in una casa di appuntamenti, cercando così di portare alla luce questa sua parte nascosta e repressa che trova solo nei sogni la sua valvola di sfogo.
Il sesso, viene quindi visto, come cura ai malesseri esistenziali della donna. La quale, però, sembra solamente interessata a quelle situazioni in cui è sottomessa o costretta ad obbedire. In realtà Sevèrine non è per niente cosciente della sua inclinazione al masochismo e sembra per tutto il film cercare proprio questa consapevolezza.
La donna, infatti, affronta le varie esperienze come una giovane apprendista. La sua non sembra essere una “perversione” legata alla noia ma piuttosto una ricerca di quelle pulsioni e di quelle fantasie che sovente la assalgono.
Il masochismo si tramuta, quindi, in una ricerca di se stessi e delle proprie pulsioni più profonde.
Il finale del film risulta aperto e ambiguo.
Sevèrine, ora che il marito, dopo un incidente, è quasi cieco e immobilizzato, ammette di non fare più i suoi sogni. Ora che il marito, completamente passivo, è totalmente nelle mani della moglie, questa sembra essere guarita dalle sue fantasie.
Il sesso fatto clandestinamente e le esperienze compiute avrebbero dunque portato la donna ad una maggiore consapevolezza del proprio essere. Una volta che le sue fantasie si sono realizzate, Sevèrine non prova pià curiosità o attrazione verso di esse. Ritornando nella dimensione chiusa e privata della vita borghese la donna riscopre nel marito l’altra possibile metà della propria esistenza. Ma questa riscoperta avviene però nel momento stesso in cui il marito è ormai incapace di fare qualsiasi cosa. Come se la fedeltà coniugale o la vita matrimoniale, per funzionare, debbano sottostare ad un legame di dipendenza più che di reciproca stima e affetto.
Poi il marito si alza, si versa da bere e parla di una nuova vacanza.
Sevèrine torna a sognare di nuovo, solo che questa volta è il desiderio di una vita normale e sicura ad attirarla. E non più il richiamo di qualcosa di proibito e sconosciuto.
Bunuel ritorna alla scena iniziale, si vede di nuovo una carrozza passare sotto un viale alberato.
Solo che adesso la carrozza è vuota.
Un finale simbolico che sancisce la fine del film, la fine delle fantasie di Sevèrine e l’inizio forse di una vita migliore e più serena.

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