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Riso amaro

Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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La recensione su Riso amaro

di LIBERTADIPAROLA75
10 stelle

Per sfuggire alla polizia la bella complice di un lestofante, rea del furto di una collana su istigazione dell’uomo, si nasconde tra le mondine in partenza con il treno per le risaie del Vercellese. Il malfattore (uno spassoso giovane Vittorio Gassman) la raggiunge e, invaghitosi di una giovane mondina…Partendo da uno spunto poliziesco l’allora 32nne Giuseppe De Santis realizza uno spaccato sociologico (in parte semi-documentaristico, vedere l'inizio con lo speaker radiofonico che illustra cosa è il Mondariso) sulla condizione contadina nel 2° dopoguerra. Opera ancora oggi oggetto di studio nelle Scuole di Cinema di tutto il Mondo (soprattutto gli Stati Uniti D’America) anche se tecnicamente presenta errori tipici del periodo (ad esempio le mani dei contadini che, battute, non vanno a tempo con la musica –inserita in sede di montaggio- nella scena del bolgie-woogie, come mi è stato fatto notare da uno dei miei docenti di cinematografia in una lezione dedicata appunto al film) ma che sono nulla al confronto della carica innovativa del film (per vedere cose simili alle sequenze da thriller nella macelleria dovremo attendere gli anni '70!). Girato a Lignana (Cascina Veneria e lago adiacente che compare nella sequenza del concorso Miss Mondina) e Salasco (Tenuta Selve) nel Vercellese vicino al Principato di Lucedio, ed interpretato da parecchie autentiche mondine come comparse (tra le quali anche la nonna del noto caratterista dialettale Christian Facchin). Rimane nell’immaginario erotico dell’epoca Silvana Mangano vestita da mondina con le calze a rete nell’acqua (anche se invece uno dei supervisori alla produzione si innamorò perdutamente di Doris Dowling e il grande scrittore Cesare Pavese, assistente di sceneggiatura, perse la testa per la sorella Costance Dowling, venuta a trovare Doris sul set, col quale avviò una relazione). Nel paesino piemontese di Legro D’Orta (sul celebre lago), detto “Il paese dipinto” (con sequenze di celebri e non celebri film girati nella zona che costituiscono il “Museo del Cinema all’Aria Aperta”), vi è un enorme murales che ritrae, appunto, la Mangano in acqua nella celebre scena del film. Esordio nella colonna sonora di Goffredo Petrassi (realizzata con Armando Trovajoli). Una Nominations al Premio Oscar nel 1951. Il 14 settembre 2013 nel piazzale del Castello di Salasco ci fu la festa-evento per celebrare il 65° Anniversario delle riprese del film nella zona (organizzatori: le amministrazioni comunali di Salasco e Lignana, la Provincia di Vercelli, il Telethon sezioni di Salasco e Chivasso, il Dizionario del Turismo Cinematografico, l'Associazione Ovest Sesia e Quartarete Tv). Qualche oggetto di scena si può ammirare nel Museo del Mondariso nella Tenuta Colombara di Livorno Ferraris (Vc), frazione Castellappertole. Capolavoro assoluto della cinematografia italiana!!!

 

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