Regia di William Friedkin vedi scheda film
Ottimo poliziesco di William Friedkin,divenuto un "cult",avrà un "sequel" di ottima fattura
Jmmy Doyle,detto nell'ambiente"Popeye" della squadra narcotici di New York,è un poliziotto dai metodi bruschi e brutali, malvisto dai superiori, a causa di alcuni scivoloni professionali, è sulla pista di un grosso traffico di droga, che lo conduce alla mafia italoamericana locale. Dopo un parziale insuccesso, il caso però gli viene tolto,ciononostante, lui pur senza mandato, continua imperterrito le sue indagini e attraverso un infiltrato viene a sapere di una grossa partita di eroina in arrivo clandestinamente dalla Francia. Con il collega Lo Russo, suo partner professionale fisso, avvia un'indagine forsennata piena di pedinamenti e ineguimenti.
Il regista William Friedkin, con questo lavoro,divenuto col tempo un vero "cult" del poliziesco americano anni Settanta, cambiò drasticamente e profondamente i canoni, a cui ci si atteneva per girare i noir, influenzando molto il cinema d'azione a venire. Premiato con un'incetta di Oscar ,il film colpisce soprattutto per uno stile di regia tecnicamente esemplare,con sequenze di inseguimenti mozzafiato,adrenalinici e spettacolari, accompagnati da sincopati piani sequenza, soggettive vivaci e riprese a spalla, in un ritmo frenetico, che il montaggio accelera ulteriormente.
L'azione prevale, infatti, sulla riflessione,non ci sono colpi di scena,si sa da subito chi sono i colpevoli.Il poliziesco è asciutto ed essenziale,con dialoghi ridotti all'osso e una storia dove i confini tra bene e male,sono sfumati,laddove i cattivi sono ben vestiti,garbati e sofisticati,pieni di "glamour" mentre il protagonista è un antieroe, trasandato, volgare e rozzo,adddirittura manesco, con il vizio dell'alcol e una perversione per le ragazze con gli stivali.Jmmy Doyle, interpretato da un grande Gene Hackman,cancella completamente , quell' aura nostalgica e suggestiva, che caratterizzava i detective dei gialli anni 50 e 60,uomini tutti di un pezzo,carismatici ed affascinanti,di grande spessore umano e morale,alla Bogart per intenderci.Questo poliziotto è invece violento,amorale,istintivo,frequenta posti equivoci e malfamati,al contrario del suo antagonista Fernando Rey,l'imprendibile boss del narcotraffico,che va in ristoranti di lusso,è furbo, riflessivo, educato e si muove con grazia ed eleganza,inflessibile genio del male, contro cui l'ostinazione di Popeye non basta,.Anche le atmosfere sono cambiate,il taglio è semidocumentaristico, c'è una New York fredda violenta,livida dall'aria pesante che fa cornice e sfondo agli eventi che si susseguono rapidamente.
Ottimo poliziesco
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