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Il braccio violento della legge

Regia di William Friedkin vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Il braccio violento della legge

di GIMON 82
10 stelle

Gli anni settanta e la "scalata" al cinema di Friedkin cominciarono cosi':dai sobborghi di Brooklyn infestati d'eroina,da spacciatori afroamericani rincorsi da sbirri "balordi".
Il titolo originale è "The French connection",difatti Friedkin si ispiro' ad un reale sequestro di droga avvenuto a New York.
Frequento' sbirri da bassifondi,si lego' a loro nelle sortite notturne in sordidi locali.Lesse a fondo un libro di Robin Moore ispirato alla vicenda,e sopratutto dette una profonda innovazione al linguaggio del cinema poliziesco.
Il titolo italico "Il braccio violento della legge" gode d'un etimologia alquanto "reazionaria".Il film di Friedkin appare come uno scontro indefinito tra legge e malavita.Non ci sono definizioni nette,ne tantomeno contrasti umani tra due falde umane in lotta perpetua tra loro.
Non si puo' pero' negare l'inconfondibile fascino d'un opera dura e pragmatica,d'una sorta di "documentario pilotato",dove l'azione avviene dinanzi a noi,rendendoci partecipi dei furori e sudori dei personaggi.
Friedkin aveva visto "Z l'orgia del potere" di Costa Gavras,ne aveva ammirato l'uso di una telecamera "scesa in strada",a testimoniarne la durezza delle azioni,sommata ad una cupezza degli ambienti.Nel suo poliziesco questi elementi sono esaltati,nella ricostruzione scenica ammirevole,nel luridame annidato nella New York dell'epoca.Un saggio di cinema poliziesco profondo e belligerante,antinconvenzionale nel metodo,intriso di un "sense of humor" mai banale,ma concitato e virile.
I dialoghi sono uno dei pezzi forti del film,dall'"interrogatorio" iniziale ad un terrorizzato giovane,"Ti sei mai punto i piedi?" chiede "Papa'" Doyle.Una tecnica d'interrogatorio appresa da veri sbirri da strada.La visione di questo film è dunque valorizzata dal suo realismo primordiale,unito ad una tecnica cinematografica eccellente,dove l'inseguimento tra l'auto e la metro è un "non plus ultra" per ogni amante dell'action selvaggia.Friedkin venne lanciato nell'olimpo del cinema grazie ad un poliziesco anticonvenzionale,dal sentimento virile che permeava i poliziotti dell'epoca.E' giocoforza sostenere le reazione che suscito' nel pubblico dell'epoca diviso tra accuse di fascismo e sostenitori reazionari della pellicola.Rimarra' comunque (e sempre) un caposaldo del genere,un marchio di fabbrica d'un autore notevole,pragmatico e saliente nel costruire momenti di tensione e intensita' anche nei pedinamenti.Una grande menzione va dunque al cast,dal grandioso Hackman,al bravissimo Scheider e ai perfetti "comprimari" Fernando Rey e Marcel Bozzuffi.
Sono loro l'anima pura d'un film da considerare a tutti gli effetti il miglior poliziesco di tutti i tempi......

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