Regia di William Friedkin vedi scheda film
A New York, Doyle (Gene Hackman) e Russo (Roy Scheider), due poliziotti della narcotici, scoprono un traffico di stupefacenti magistralmente orchestrato da un francese (Fernando Rey). Con i loro metodi poco ortodossi, riusciranno a prendere tutti con le mani nel sacco, tranne il capo dell'organizzazione criminale.
Fiacco e frammentario nella prima parte, il film - ricostruito dal libro di Robin Moore The french connection e ispirato ad una storia vera accaduta nel 1962 - prende quota nella seconda, grazie a tre scene da antologia: quella dell'inseguimento a piedi di Hackman contro Rey, finito nella metropolitana newyorkese; quella in cui lo stesso Hackman insegue in macchina il convoglio della metropolitana nel quale si è rifugiato un cecchino ed infine quella in cui i poliziotti scoprono, dopo un lavoro massacrante, l'incredibile ripostiglio nel quale è stata nascosta la droga. Interessante il taglio documentaristico con cui sono state girate le scene delle retate. Il resto è precotto. Comunque, il film portò a casa ben cinque Oscar: miglior film, regia, attore (Hackman), sceneggiatura (Ernest Tidyman) e montaggio (Jerry Greenberg). Come prevedibile, ha avuto un seguito che è meglio lasciare perdere.
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