Regia di Frank Tashlin vedi scheda film
Che Jerry Lewis fosse uno dei comici più vicini ad un cartone animato di carne ed ossa lo sapevamo,e molti dei suoi film lo infilano in vicende dove appunto l'attore si ritrova invischiato in scene paradossali e basate sull'effetto-esagerazione,tipico appunto del mondo dei cartoon.Uno degli attori comici di più bell'aspetto che si ricordino,con una verve personalissima,capace di far risaltare il suo humour tutto fisico,e con un senso del caos,scatenabile con le sue prodezze,da manuale,Lewis è stato puntualmente male accolto dalla critica e amato dal pubblico (in Francia però,questo va riconosciuto ai transalpini,furono i primi a parlarne bene su carta stampata),per poi conoscere rivalutazione non tardiva,ma di certo un pò lenta.In "Dove vai sono guai" è un bischerello che fa coppia con la pargola di una miliardaria,senza saperlo,e viene assunto in un grande magazzino di proprietà della velenosa futura suocera,per permetterle di rifiutarlo in quanto autore di disastri.Si sorride,ma non è il miglior lavoro di Lewis come protagonista,la storia è sostanzialmente un pretesto per porre il comico in situazioni spropositate e spettacolarmente clownesche:gli fa compagnia,nei panni dell'erede ribelle della capitana del vapore,Jill St.John,futura Bond-Girl in "Una cascata di diamanti".Ma,come affermò anche Benigni presentando "Il mostro",non si può pensare di proporre una love-story con una donna che sceglie di amare Paperino e chiudere il film,per cui il lieto fine sembra quasi coercitivo,per il racconto.
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