Regia di Piero Pierotti vedi scheda film
Ludovico e Lodrisio sono due malvagi cugini disposti a tutto pur di raggiungere il potere; è così che uccidono il conte di Sant'Elia, facendo però ricadere le colpe sul di lui figlio Corrado. Corrado fugge, ma tornerà per vendicarsi dei torti subiti.
Tutto molto blando e prevedibile in questo prodottino che senza dubbio poteva avere un senso nel 1959 in cui usciva, ma che oggi – a un pubblico generalmente distratto e con una sala cinematografica sempre più in crisi – offre soltanto scarse dosi di intrattenimento e un intreccio davvero modesto. Scritto da Giorgio Costantino, Giacomo Gentilomo e Piero Pierotti, L'arciere nero rappresenta per quest'ultimo l'esordio dietro la macchina da presa, dopo una manciata di titoli sfornati in veste di sceneggiatore. Le qualità registiche di Pierotti non miglioreranno granché, ma qui forse il Nostro mostra in maniera più inequivocabile che mai la sua carenza di competenze nel mestiere; c'è però di buono, per lui e per gli appassionati del genere, che proprio nel cappa & spada Pierotti troverà la sua via e negli anni successivi rimarrà infatti piuttosto attivo in tale filone. Tra gli interpreti qui: Erno Crisa, Livio Lorenzon, Carla Strober, Gerard Landry, Franco Fantasia, Nino Marchesini, Federica Ranchi e il mitologico Tom Felleghy (accreditato Felleghi). Un'ora e mezza di intrighi, duelli, amori e vendette che trascorre indolore, ma anche senza attrattive particolari. 2/10.
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