Espandi menu
cerca
L'amante

Regia di Clarence Brown vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Diego_F

Diego_F

Iscritto dall'11 luglio 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 15
  • Post -
  • Recensioni 38
  • Playlist 9
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'amante

di Diego_F
6 stelle

Joan Crawford fu, negli anni ’30, la terza in ordine di importanza del triumvirato femminile MGM, dopo Greta Garbo e Norma Shearer (moglie del mitico produttore Irving Thalberg). Rivisti oggi, i film della MGM di quegli anni non hanno la levità di tocco di quelli della Paramount (dove c’era Lubitsch come direttore di produzione) o il valore di documento di certi film “sociali” della Warner. Rimangono però un’autentica miniera di soluzioni per intrattenere lo spettatore medio a cui il cinema popolare e i serial TV attingono tuttora. Questo “L’amante” non è citato dal Morandini e dal Mereghetti (almeno nelle edizioni che ho io). Tuttavia fino agli anni ’70 è stato uno dei film che nelle Enciclopedie del cinema e dello spettacolo (inclusa la Garzantina) venivano puntualmente ricordati come fra i 2-3 significativi del periodo giovanile di Joan Crawford. Nell’Italia mussoliniana di inizio anni ’30 - in cui si producevano pochi film all’anno e la gente sbavava per vedere film americani - arrivò ed ebbe successo. Dopo essermi reso conto che la versione doppiata è sparita dalla circolazione (forse negli anni ’70, quando il magazzino della MGM Italia venne fatto fuori perché si pensava che di quelle vecchie pellicole non fregasse più niente a nessuno) l’ho visto nella versione originale americana senza sottotitoli, scaricata dalla rete. Non è un capolavoro, però è suggestivo come quando sfogli un vecchio album di famiglia e ti accorgi che le foto erano ben fatte e i nonni erano belli. Più che melo, lo definirei fotoromanzo: un lineare, elegante fotoromanzo in bianco e nero. La storia è ingenua, eppure ha una sua grazia cinematografica. Ci sono momenti che, grazie alla professionalità del regista Clarence Brown, hanno un che di evocativo: una scena quasi pre-felliniana con la Crawford che si apposta vicino a un treno che le scorre davanti piano, con gli scompartimenti abitati da persone benestanti in carne e ossa che però nel buio della sera sembrano le silouette dei suoi desideri; oppure lei che nell’ombra almeno un paio di volte ascolta non vista i discorsi degli uomini; c’è una buona scena di un teatro rumoreggiante che disapprova il discorso del politico emergente perché non ha con sé la sua lady (tipico moralismo americano) e lei, che lo aveva lasciato, si alza in platea e spiazza tutti dicendo che la sua lady c’è ed è lei, e poi si allontana barcollando. Fra specchi, ombre e chiaroscuri, vintage di classe.

Sulla trama

Penso che il titolo americano “Possessed” alludesse ad una condizione sociale: una donna di origine proletaria che arriva in città ed è plasmata e “posseduta” da un ricco avvocato emergente (Clark Gable ). Perché questo titolo italiano generico, usato dai nostri distributori per almeno altri 3-4 film nel corso degli anni (compreso per il bellissimo “Le choses de la vie” di Claude Sautet del 1970) forzando il significato del titolo originale? Perché la protagonista si innamora di un avvocato divorziato e accetta di viverci insieme senza che lui la sposi, appunto da “amante”, fino a quando lui, per candidarsi a un ruolo politico, capisce che deve regolarizzare la posizione e le propone di sposarsi. C’è pure un potenziale triangolo, con un corteggiatore del paese che vorrebbe a tutti i costi la bella ragazza, riesce quasi a portarla via a Clark Gable, ma indovinate chi avrà la meglio.

Su Clarence Brown

Regia curata. In quegli anni, Brown era il regista della Garbo

Su Joan Crawford

Giovane e carina, ha già un bel piglio ed è credibile nel ruolo a lei congeniale (perché autobiografico) della ragazza venuta dal nulla che impara a cantare in francese e a pasteggiare a champagne.

Su Clark Gable

Trentenne, ancora senza baffi. Qui ha uno stile recitativo molto sobrio e contenuto

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati